Comincia quella che potrebbe essere una breve fase di pace armata tra Apple e Facebook, con la prima corporation impegnata (sulla carta) a difendere la privacy degli utenti e la seconda che si lamenta delle gravi conseguenze delle azioni di Cupertino sul suo ricchissimo business dell’advertising. Apple ha ora deciso che l’apocalisse pubblicitaria denunciata dal social network può attendere ancora qualche mese.
Motivo del contendere, com’è ormai noto, è l’obbligo, da parte degli sviluppatori di app, di chiedere agli utenti l’autorizzazione a tracciare le loro abitudini di utilizzo tramite IDFA (ID for Advertisers). La funzionalità sarà parte delle novità di iOS 14, e Facebook ha già espresso le proprie preoccupazioni per il “disastro” che la cosa potrebbe comportare per il suo business – e per quello dei suddetti sviluppatori di app.
In un nuovo messaggio pubblicato proprio sul portale dedicato agli sviluppatori, Apple ha ora ribadito che la corporation considera la privacy come un diritto umano fondamentale. iOS 14, iPadOS 14 e tvOS 14 dovranno ricevere il permesso consapevole dell’utente per tracciare le abitudini di utilizzo tra app e siti Web, dice ancora Cupertino, ma almeno per gli ultimi mesi del 2020 tale permesso sarà facoltativo.
La corporation degli iPhone dice di voler rimandare il nuovo, stringente requisito pro-privacy per dare agli sviluppatori il tempo di implementare i cambiamenti necessari alle loro app. L’obbligo di chiedere il permesso agli utenti arriverà, assicura comunque Apple, ma solo nel 2021.