Programmazione rapida per applicazioni di rete, ma anche native Android e iOS, in ambiente multipiattaforma JavaScript
di Michele Costabile
Il titolo lo abbiamo scelto per celebrare un grande successo scientifico europeo, l’atterraggio su un sasso di quattro chilometri di diametro a 500 milioni di chilometri di distanza da parte di una sonda spaziale europea. Anche l’oggetto di cui parliamo in questo numero è un successo tecnico interessante, nel suo genere. Meteor è il nome di un framework JavaScript, basato su Node.js e Apache Cordova, che copre le esigenze di sviluppo dal web al mobile con un’unica base di codice. Questa promessa, da sola è un sogno per chi lavora a un sito, già sapendo che gli verrà commissionata anche la app. Ma c’è altro.
Per esempio le applicazioni Meteor sono real time, cioè i client connessi a un server si aggiornano quando cambiano i dati da visualizzare senza ricaricare la pagina, con quell’interazione in tempo reale a cui siamo abituati, per fare un esempio, in Facebook.
In buona sostanza, Meteor è un ambiente comprensivo, unitario, facile e potente da usare, esattamente ciò di cui hanno bisogno le startup, o comunque chi non ha progetti di sviluppo con scadenze molto in là nel tempo.
Dietro il progetto c’è una startup (che ha raccolto la bellezza di 11,2 milioni di dollari di fondi da Y Combinator, una divisione di Yahoo che segue le aziende esordienti), il Meteor Development Groupcon il progetto, dal quale ci si aspetta un ritorno grazie a un ambiente di hosting dedicato e integrato. Fra i finanziatori figurano Andresseen Horoviz, una società di business angel fondata da Marc Andresseen, noto sul web come un architetto di Netscape, uno dei primi browser sul mercato.
Il progetto Meteor è partito nel 2011 ed è cresciuto rapidamente, acquistando reputazione fra le startup. Oggi, il repository Github di Meteor è seguito da più di 22.000 sviluppatori, le domande con il tag [meteor] su StackOverflow.com sono più di 9.200, mentre la home page meteor.com proclama 240.000 installazioni.
I numeri sono interessanti, ma ancor di più lo è il profilo del team di sviluppo (meteor.com/people): una rassegna di rock star della programmazione in startup. Insomma, ci sono i dati di business per dire che il progetto è interessante, ora vediamo quelli tecnici.