Uber ha comunicato che la tecnologia di Mask Verification è attiva anche per gli utenti che prenotano una corsa e che sono stati segnalati per non aver indossato la mascherina in una corsa precedente. Lo scopo della verifica, introdotta all’inizio di settembre e disponibile ora in Italia, è garantire la massima sicurezza durante il viaggio, in modo da limitare la diffusione del COVID-19 (principale causa dei licenziamenti e delle perdite economiche per l’azienda statunitense).
La Mask Verification era inizialmente prevista solo per gli autisti. Utilizzando una procedura guidata devono effettuare il riconoscimento facciale in-app, scattando una foto del volto coperto dalla mascherina. I clienti vedranno un messaggio che informa il rispetto della condizioni da parte dell’autista. Anche gli utenti devono indossare la mascherina e aprire il finestrino posteriore.
Alcuni di essi però non rispettano queste importanti precauzioni, per cui vengono segnalati dagli autisti (che possono rifiutare la corsa). Uber ha quindi deciso di attivare la Mask Verification anche per i clienti. Ora il conducente non solo potrà rifiutare di far salire in auto il cliente sprovvisto di mascherina e cancellare la corsa senza penale, ma potrà inviare una segnalazione ad Uber.
Alla successiva prenotazione, il cliente indisciplinato potrà accedere al servizio solo dopo aver superato la verifica. La tecnologia rileva la presenza della mascherina, senza elaborare i dati biometrici. Inoltre, le foto inviate dagli utenti verranno eliminate subito dopo la verifica.
Dal mese di maggio, Uber ha stanziato oltre 50 milioni di dollari per l’acquisto e la distribuzione di prodotti per la pulizia e dei dispositivi di protezione per i conducenti. Gli autisti possono ordinare gratuitamente mascherine e altri dispositivi di protezione attraverso l’hub COVID-19 presente nell’app.