Lo ha confermato Tim Cook, Ceo di Apple, in un’intervista rilasciata a Bloomberg Businessweek. L’azienda, ha detto Cook, a partire dal prossimo anno, realizzerà una linea di computer Mac negli Stati Uniti, ridimensionando perciò la sua presenza nelle fabbriche del sud est asiatico, dove dalla fine degli 90 aveva spostato la produzione.
L’investimento previsto nella linea americana è di 100 milioni di dollari, e Cook ha tenuto a precisare nell’intervista che “non ci sarà solo assemblaggio finale delle parti” ma che Apple lavorerà a stretto contatto con i suoi partner tecnologici. Già oggi alcune parti dell’iPhone vengono realizzate in America: i processori ad esempio sono prodotti da Samsung in Texas e Corning realizza i famosi schermi anti graffio in Kentucky.
Nell’intervista a Businessweek Tim Cook non ha precisato quali linee di PC saranno prodotte in Usa nè dove sarà situato lo stabilmento. Ma certo la decisione di tornare a produrre in America è stata influenzata anche dalle numerose critiche piovute in questi mesi sia sulle condizioni di lavoro degli stabilimenti di Foxconn in Cina, da cui escono iPhone e iPad in grandi volumi, sia sul fatto che Apple, come azienda americana, desse lavoro al di fuori degli Stati Uniti invece che aiutare a far crescere l’occupazione a casa propria.
Su questo punto Tim Cook ha ricordato che il gruppo in questi anni ha creato oltre 600.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Ma certo senza i ritmi delle fabbriche di Foxconn Apple non sarebbe riuscita a vendere 100 milioni di iPad nel mondo in un anno e mezzo, e non potrebbe certo sperare di arrivare a quota 200 milioni di iPhone venduti nel 2013.