Il browser alternativo che ha trasformato la pubblicità non-invasiva in un business sostiene di aver ottenuto incrementi prestazionali eccezionali con la sua nuova tecnologia ad-blocker integrata. Google prenda nota.
Google ha proposto – e poi ripetutamente confermato – la sostituzione, nel progetto Chromium, della API webRequest con la nuova e più limitata interfaccia Manifest v3, un cambiamento in grado di rendere praticamente impossibile il lavoro delle moderne estensioni blocca-pubblicità come uBlock Origin. Una modifica che, almeno per uno degli innumerevoli browser basati su Chromium, è già stata completamente rigettata in favore di una soluzione totalmente fatta in casa.
Gli sviluppatori del browser Brave, infatti, hanno piuttosto preferito seguire la strada del miglioramento delle prestazioni per la tecnologia blocca-pubblicità già integrata e nota come Brave Shields: passando da un’implementazione in codice C++ a una in Rust (il nuovo linguaggio sicuro sviluppato da Mozilla), dicono i programmatori, Brave Shields ha sperimentato performance 69 volte superiori rispetto al codice precedente.
Brave avrebbe quindi raggiunto e ampiamente superato l’obiettivo dichiarato sulla carta da Google (il miglioramento delle performance dovuto all’uso di ad-blocker decisamente più “leggeri”, e meno potenti, di quelli attuali), senza per questo ridurre al minimo le funzionalità delle estensioni blocca-pubblicità in seguito all’adozione della API Manifest v3.
La posizione di Brave è ovviamente unica, nel panorama dei cloni “indie” di Chrome/Chromium, visto che il business della corporation si basa sull’utilizzo di una whitelist di banner pubblicitari non invasivi mentre l’advertising di terze parti viene bloccato dal succitato Brave Shields. Nondimeno si tratta di un messaggio di rifiuto chiaro alla decisione perentoria di Google contro gli ad-blocker più avanzati.
Per gli utenti interessati a saggiare le novità preannunciate da Brave, la versione in Rust di Brave Shields può essere attualmente testata scaricando le ultime versioni preliminari del browser tramite i canali Dev o Nightly.