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SARS CoV 2 o Coronavirus di Wuhan

Windows

Il COVID-19 blocca anche gli aggiornamenti del software

Alfonso Maruccia | 25 Marzo 2020

Google Microsoft Servizi Web Software Windows

Tra gli effetti della pandemia da COVID-19 c’è anche il blocco della distribuzione degli update software: i browser Chrome ed Edge, oltre a Windows 10, sperimenteranno un importante modifica nella programmazione delle release.

L’infezione da COVID-19 è un fatto dannatamente reale che sta avendo effetti sempre più concreti sull’intera industria tecnologica, con disagi, rallentamenti dei servizi di rete, ritardi nelle consegne dell’e-commerce, cancellazioni delle conferenze “fisiche” ma anche virtuali in streaming. Anche lo sviluppo software deve fare i conti con il problema, una questione che riguarda in particolare i programmatori al lavoro sui browser Web e il sistema operativo Windows 10.

La quarantena forzata imposta da un numero crescente di stati (e dai governi locali negli USA) ha ad esempio costretto Google a modificare in maniera significativa i programmi per le prossime versioni di Chrome: la versione 81 del browser proprietario di Mountain View continuerà a rimanere in stato di beta, mentre la release 82 è stata completamente cancellata e tutti gli sviluppatori si concentreranno sulla futura versione 83.

Chromium

Anche Microsoft Edge, browser che ora è basato sullo stesso progetto di Chrome (Chromium), si è dovuto adattare alle decisioni degli sviluppatori di Google spostando la release 81 del programma in uno stato di beta a tempo indefinito. In questo caso non vengono fornite informazioni specifiche riguarda alle versioni future, anche se l’allineamento con Chrome anche in questo caso è un’ipotesi più che probabile.

Sempre parlando di Microsoft, infine, l’infuriare del coronavirus SARS-CoV-2 in giro per il mondo (e negli USA in particolare grazie al lassismo e alle decisioni criminali di Donald Trump) ha avuto conseguenze anche sul lavoro di sviluppo di Windows 10: Redmond ha deciso di mettere in pausa la distribuzione degli aggiornamenti mensili opzionali (o “C” e “D” secondo il gergo della corporation) a partire dal prossimo maggio.

La pausa per gli update opzionali non sembra influenzale il ciclo delle patch distribuite tramite il Patch Tuesday il secondo martedì di ogni mese (“B”), così come dovrebbe arrivare puntualmente (con buona pace degli amministratori di sistema colpiti dagli enormi disagi provocati dal COVID-19) la prossima major release di Windows 10 (2004). Una pausa anche in quel caso non potrebbe che far piacere a una fetta non trascurabile di vittime delle patch bacate di Microsoft.