Mentre in Italia e in altri paesi si ritorna faticosamente alla normalità pre-pandemia, il COVID-19 continua a proliferare incontrollato negli USA e in altri paesi. Un disastro per le aziende hi-tech come Google, che non ha caso ha deciso di estendere la modalità di lavoro a distanza all’intera “popolazione” dei suoi dipendenti.
Il CEO Sundar Pichai avrebbe quindi stabilito che i circa 200.000 dipendenti diretti e contractor agiranno in modalità di smart working fino all’estate del 2021. Una decisione presa la scorsa settimana, e in seguito comunicata internamente a tutti gli interessati.
La possibilità di lavorare da casa permetterà a tutti i dipendenti di decidere e pianificare con maggior serenità come gestire gli impegni scolastici dei figli, e magari come organizzare un eventuale cambio di residenza sempre in relazione alla disastrosa non-gestione americana della pandemia di COVID-19.
Il costante, vertiginoso incremento di casi e decessi per coronavirus negli USA ha messo le aziende hi-tech con le spalle al muro. La Silicon Valley e l’intera economia americana dovranno fare i conti con il problema, ed è altamente probabile che l’esempio di Google venga seguito da altri colossi fuori e dentro il mercato tecnologico.