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Da Hollywood alle ink-jet: la parabola di Kodak

Redazione | 14 Febbraio 2012

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Dopo l’ annuncio della bancarotta arrivano i dettagli operativi sul piano di ristrutturazione avviato da Kodak. L’azienda ha dichiarato che […]

Dopo l’ annuncio della bancarotta arrivano i dettagli operativi sul piano di ristrutturazione avviato da Kodak. L’azienda ha dichiarato che entro la prima metà  del 2012 cesserà  definitivamente di produrre fotocamere e videocamere digitali, concentrandosi solo sulle stampanti e sui servizi on line di stampa.
È un annuncio che segna la conclusione di un’era, se si pensa, come ricorda oggi il New York Times, che per riprendere le immagini del primo uomo sulla luna furono a suo tempo utilizzate apparecchiature Kodak e che da oltre 20 anni iil marchio è sponsor dell’Hollywood Theatre dove si tiene la cerimonia di consegna degli Oscar cinematografici.

Secondo quanto comunicato dall’azienda i brevetti tecnologici e il marchio saranno ceduti ad altri produttori con cui ci sono trattative in corso.

L’operazione porterà  risparmi per 100 milioni di dollari annuali grazie al fatto che sarà  ridotta ulteriormente la forza lavoro, scesa drammaticamente dai 60.000 dipendenti di un tempo a 18.000 nel 2010.

L’idea di concentrarsi sul mercato delle stampanti lascia perplessi gli analisti, visto che in questo segmento Kodak è seconda ad altri brand come Hp, Epson, Canon e Nikon, ma d’altra parte il segmento delle macchine digitali consumer, dove Kodak era forte, è stato via via cannibalizzato dall’avvento degli smartphone dotati di fotocamere sempre più potenti e nella fascia alta del mercato digitale il gruppo americano non è ma riuscito a sfondare.

Kodak manterrà  anche in vita la rete di chioschi per la stampa digitale (circa 100.000) e i materiali consumabili per le stampanti ink-jet oltre al servizio on line Kodak Gallery di condivisione delle foto tra gli utenti.