L’azienda di Mountain View, ancora una volta, dimostra il suo impegno nel promuovere il machine learning in applicazioni quotidiane: tramite una partnership sottoscritta tra la divisione health di DeepMind e l’ospedale Royal Free Hospital Trust di Londra, dell’NHS, Google intende rivoluzionare – insieme con il personale medico – l’approccio alla cura e all’analisi delle patologie.
Nel caso specifico, è l’applicazione Streams ad essere oggetto del nuovo accordo in ambito sanitario: nata per aiutare il personale sanitario nell’eseguire le diagnosi in modo efficace, la stessa ha applicazione nell’individuazione delle persone che presentino maggiori probabilità di essere predisposte all’infezione renale acuta, sfruttando i dati ottenuti tramite le cartelle cliniche.
Secondo DeepMind, utilizzando il medesimo metodo di lavoro, in futuro potrebbe diventare possibile un maggior coordinamento degli interventi nell’ambito della setticemia, o ancora, per svolgere valutazioni più affidabili circa i rischi di rigetto degli organi trapiantati.
Grazie al potenziale del machine learning, l’applicazione Streams – nel giro di alcuni secondi – è in grado di comunicare al personale sanitario la necessità di assistenza ad un dato paziente, evitando in futuro che troppo persone debbano essere ricoverate all’interno dei reparti di terapie intensive a causa di un approccio poco coordinato ed efficiente nei confronti delle diagnosi.
Nello svolgimento di questi test, DeepMind ha sottolineato come il sistema di machine learning e l’app Streams opereranno all’insegna del rispetto della privacy degli utenti, in particolar modo circa i dati che potrebbero permettere un’identificazione del paziente.
In ogni caso, poi, l’AI impiegata sarà sempre (e soltanto) un supporto all’operato del personale sanitario, al quale spetterà sempre il compito di prendere ogni decisione circa i trattamenti per i pazienti.