Sulla via del tramonto politico dopo una presidenza che passerà indubbiamente alla storia (anche se non per i motivi desiderati dal protagonista), Donald Trump sta riservando i colpi di scena forse più clamorosi per la parte finale del suo pernottamento alla casa bianca. Il POTUS intende sfruttare gli ultimi giorni da presidente per concedere grazie a destra e a manca, persino a un boss della “mafia digitale” del calibro di Ross Ulbricht.
Dopo aver recentemente sbianchettato la fedina penale a Michael T. Flynn, reo confesso del reato di falsa testimonianza all’FBI nel corso del Russiagate, ora Trump starebbe pensando a concedere il perdono presidenziale all’uomo che ha confessato di aver creato il marketplace del Dark Web noto come Silk Road.
Prima di essere beccato dai federali statunitensi, Ulbricht ha ammassato un’autentica fortuna in criptomonete promuovendo la compravendita di sostanze stupefacenti sulla Darknet di TOR. L’uomo è inoltre accusato di aver assoldato assassini professionisti per uccidere cinque utenti di Silk Road che lo ricattavano, anche se non sono state trovate prove a supporto di tale tesi.
Ulbricht, meglio noto online come “Dread Pirate Roberts” (DPR), ha ammesso di aver creato Silk Road ed è stato condannato alla galera a vita senza possibilità di libertà vigilata nel 2015. Un profilo criminale da vero e proprio “boss digitale”, che secondo alcuni rappresenta una punizione non commisurata ai crimini “non violenti” condotti dall’uomo.
Secondo le indiscrezioni, il nome del boss di Silk Road circolerebbe negli uffici di consulenza della Casa Bianca per una possibile grazia comminata da Donald Trump. Il “circolo interno” di Mr. POTUS sembrerebbe intenzionato a sposare la tesi innocentista nel caso di DPR, spingendo per un intervento diretto del presidente.