Venerdì 20 marzo è finalmente arrivato sul mercato DOOM Eternal, l’atteso nuovo capitolo della saga di DOOM che, stando alle prime recensioni, segna un ritorno in grandissima forma dello sparatutto in prima persona più celebre di tutti i tempi. I giocatori si godono l’esperienza, e anche i pirati questa volta hanno parecchio da festeggiare.
DOOM Eternal usa la tecnologia DRM Denuvo allo scopo di bloccare l’azione dei cracker e quindi la circolazione di copie illegali del gioco. La versione inclusa con il Bethesda Launcher, hanno però scoperto gli utenti, include una copia dell’eseguibile del gioco priva di Denuvo che può essere utilizzata in sostituzione dell’EXE protetto senza sperimentare limitazioni di sorta.
L’eseguibile “Denuvo-free” si trova nella sottocartella “Original”, e occupa appena 67 megabyte contro i 370MB della versione blindata da Denuvo. All’inizio era comunque necessario registrare un account Bethesda online per giocare alla versione DRM-free, ma la crew di CODEX – specialisti nel cracking dei giochi Denuvo – ha in breve distribuito una versione del gioco che bypassa completamente il requisito dell’account online.
DOOM Eternal può in buona sostanza essere considerato come “crackato” già al day-one, e la colpa di questo mezzo disastro va imputata esclusivamente a Bethesda. Ora c’è chi specula sull’origine dell’eseguibile DRM-free, ipotizzando la presenza di un impiegato “infedele” interno al produttore americano anche considerando che non è la prima volta che capita una cosa del genere (Rage 2).
Sia come sia, la disponibilità di una versione pirata pienamente funzionante non sembra aver influito in maniera particolarmente negativa sulle vendite iniziali di DOOM Eternal in formato PC: la versione Steam del gioco ha già fatto registrare oltre 100.000 giocatori attivi in contemporanea, un risultato più che doppio rispetto al debutto del precedente DOOM uscito nel 2016.