La Commissione Europea ha stabilito che Amazon ha violato le regole antitrust: la decisione della UE è preliminare e richiederà ancora ancora un supplemento di indagine, ma il colosso statunitense dell’e-commerce rischia di dover pagare una multa a dir poco faraonica.
Amazon è da tempo nel mirino delle autorità di Bruxelles assieme al resto dei giganti dell’hi-tech, e la nuova decisione arriva in seguito all’apertura di un’indagine antitrust formale nel luglio del 2019. La UE voleva stabilire se la corporation fondata di Jeff Bezos avesse abusato della propria posizione dominante, usando a suo esclusivo vantaggio i dati sulle attività dei venditori di terze parti presenti sulla piattaforma.
Amazon ha sfruttato l’accesso privilegiato alle statistiche dei venditori esterni per tarare i propri algoritmi, decidere i nuovi prodotti da lanciare e più in generale marginalizzare i potenziali concorrenti nella vendita al dettaglio inibendo la loro “capacità di crescere”. L’indagine ha riguardato i marketplace di Francia e Germania, i due principali paesi europei in cui Amazon fa affari.
La decisione preliminare della UE è che la corporation americana abbia effettivamente violato le leggi sulla concorrenza, una sentenza che se confermata esporrebbe Amazon a una multa pari a un massimo del 10% dei ricavi annuali. Ovvero 37 miliardi di dollari secondo le stime attuali.
L’Europa ha inoltre avviato una seconda indagine, questa volta incentrata sui criteri con cui Amazon decide quali prodotti promuovere per l’acquisto tramite la cosiddetta “Buy Box” in alto a destra. La funzionalità permette di aggiungere prodotti al carrello con un singolo click, e la Commissione è interessata a stabilire se Amazon usi algoritmi specifici per favorire i suoi prodotti su quelli dei venditori di terze parti.