Al Politecnico di Milano, nell’ambito dell’incubatore Polihub, sta prendendo corpo un progetto innovativo portato avanti da due architetti, Marco Rizzuto e Giovanni Grieco che, per realizzare la loro creatura, un’innovativa stampante 3D, sono ricorsi ai finanziamenti con il crowdfunding tramite il sito Indiegogo.com.
FabTotum è un dispositivo multifunzione che opera da stampante e scanner 3D, ma anche da macchina fresatrice, con la capacità di incidere metallo e altri materiali e di realizzare persino i circuiti stampati dei PC.
Il prodotto si rivolge al mercato consumer e prosumer, che sarà il prossimo grande utilizzatore delle tecnologie di stampa 3D, e viene proposto a un prezzo abbordabile, intorno ai 1000 euro. FabTotum si presta a una quantità di utilizzi diversi: è una periferica in grado di produrre manufatti 3D interamente controllati e gestiti a computer ma anche di effettuare scansioni 3D e di fare da fresatrice di metalli e altri materiali. Grazie al crowdfunding di Indiegogo.com, sono già stati raccolti 150.000 dollari e sono già partiti gli ordini per i primi 100 pezzi. A breve scenderanno anche in campo investitori privati che aiuteranno a sviluppare il progetto su scala industriale, con un investimento di 500.000 dollari.
PC Professionale ha voluto approfondire il potenziale di FabTotum parlandone con il responsabile dal progetto, l’architetto Marco Rizzuto. ” il carattere veramente innovativo di FabTotutm sta nell’interazione che crea tra mondo fisico e virtuale: le stampanti 3D in circolazione sono strumenti che servono essenzialmente a fare la stampa dal digitale al fisico né più né meno come fa una stampante tradizionale. FabTotum grazie al fatto che integra uno scanner 3D consente, volendo, di eliminare la modellazione a computer, sostituendo quest’ultima con la modellazione fisica manuale dell’oggetto. In questo senso FabTotum crea un ponte tra l’universo fisico e virtuale e abbatte una delle barriere che finora hanno impedito all’utente consumer di avvicinarsi alla stampa 3D: il costo della modellazione software a computer”.
“Dal punto di vista funzionale poi l’integrazione di funzioni come la stampa sottrattiva e le testine intercambiabili apre le porte a una quantità di applicazioni che neanche noi ci immaginavamo potessero esistere”, aggiunge Marco Rizzuto. “Abbiamo ricevuto alcune richieste dall’ambito medico per realizzare protesi con materiali particolari, oppure ci hanno contattato laboratori di artigiani che hanno utilizzato FabTotum per incidere metalli e creare modelli di gioielli”.
Come stampante 3D FabTotum realizza oggetti in plastica utilizzando la tecnica del Fused Filament Fabrication (FFT) una tecnologia impiegata per costruire prototipi e modelli 3D, che sfrutta la stratificazione di diversi livelli di materiale plastico. È possibile anche utilizzare materiali come legno, polimeri, allumino sottile, ottone, e servendosi dello scanner 3D incorporato si può fare l’acquisizione di oggetti solidi, salvando poi sul PC il risultato della scansione come modello 3D, e proseguendo con la stampa 3D in un secondo momento.
La versatilità del prodotto permette di utilizzare moltissimi materiali diversi per stampare oggetti in 3D e di provare a costruire nuovi modelli tridimensionali modificandoli o riutilizzando gli stessi materiali che vengono di volta in volta manipolati, tagliati e assemblati. Con FabTotum si può provare persino a realizzare i circuiti stampati delle schede per PC, grazie alla fresatrice che però, precisano gli ideatori di FabTotum, funziona solo con lastre sottili di alluminio.
Il dispositivo è completamente personalizzabile anche nelle funzioni: ad esempio si può inserire un piccolo diodo laser per tagliare la carta, un morsetto o una testina di stampa multi-colore.
Dall’esterno FabTotum si presenta come un cubo compatto di 36 cm per lato, disponibile in vari colori: nero, bianco e rosso, pronto per essere sistemato sulla scrivania dell’ufficio di casa o del laboratorio, dove occupa uno spazio ridotto. Tutti i materiali e scarti di stampa sono racchiusi e tenuti all’interno del box, così da non lasciare tracce sulla scrivania.
Nella versione base non assemblata FabTotum costa 999 euro e il package è fatto in stile Ikea con tutto l’occorrente per il montaggio all’interno. In versione assemblata FabTotum costa 1100 euro circa.
“Siamo convinti che le stampanti 3D diventeranno la periferica del futuro.” conclude il responsbile dle progetto Marco Rizzuto “il loro ruolo sarà di trait d’union tra rivoluzione industriale e informatica perché mettono insieme la società dell’informazione e l’era digitale con il manufatto fisico e la produzione industriale”.
Chi fosse interessato a FABTotum e volesse contribuire con il meccanismo del crowdfunding può farlo all’indirizzo https://www.indiegogo.com/projects/fabtotum-personal-fabricator. Manca ancora un mese all’ultimo rush di finanziamenti, e il progetto si chiude l’8 ottobre.