Quando è nato, il social network più famoso del mondo si poneva come obiettivo quello di creare un database di profili personali, una sorta di schedario dove trovare le persone: poi, nel 2006, Facebook decise di implementare una feature innovativa – il news feed che oggi tutti conosciamo – e che ha rivoluzionato il modo in cui gli stessi iscritti fruiscono di questa piattaforma social, un potente algoritmo in costante evoluzione.
Considerando come all’interno della creatura della società di Mark Zuckerberg si contano al momento ben 1 miliardo e 700 milioni di profili – ai quali è associato un personale news feed – si comprende bene il potenziale dell’algoritmo, che al suo interno riporta in media un numero di notizie pari a 2000, di cui, secondo le stime della stessa società , soltanto il 10 percento ottiene poi l’attenzione da parte dei proprietari dei profili.
Inizialmente, secondo quanto fanno sapere da Menlo Park, il news feed non fece l’unanimità di consensi, considerando come addirittura in diversi casi ci furono manifestazioni di contrarietà relativamente all’introduzione dello stesso algoritmo, ma alla fine, di fronte alla crescita della piattaforma e al costante coinvolgimento degli utenti, la società di Mark Zuckerberg decise di conservare questa feature.
Con il passare del tempo, Facebook ha reso sempre più ottimale l’esperienza utente con questo tool – che permette di creare le basi per una migliore interazione tra le persone all’interno dello stesso social – consentendo agli iscritti di avere sempre uno sguardo su ciò accade attorno a loro e nel mondo, ampliando notevolmente le occasioni per socializzare anche all’interno della dimensione digitale.