La Silicon Valley è un’area problematica dal punto di vista degli alloggi: in ragione della concentrazione di startup e di aziende attive nel settore tecnologico, quest’area della California conosce una perenne carenza di abitazioni disponibili a prezzi ragionevoli, soprattutto per coloro i quali non abbiano redditi tali da potersi permettere affiti esorbitanti. Ma ora Facebook potrebbe intervenire sul mercato con una mossa a sorpresa.
L’azienda di Menlo Park – città proprio nel cuore della Silicon Valley – avrebbe infatti avanzato alle autorità californiane una proposta, una sorta di do ut des: Facebook infatti avrebbe bisogno di ampliare la sua sede aziendale e, per ottenere i relativi permessi di costruzione, avrebbe dato la sua disponibilità ad edificare delle abitazioni con appartamenti che potrebbero risolvere almeno in parte l’annosa questione.
In questa area della California, infatti, a causa della concentrazione di persone attive in aziende del comparto hi tech – con stipendi quindi anche di un certo livello – il mercato immobiliare sta diventando sempre più esclusivo, con il risultato che tanti lavoratori si devono accollare gli oneri della vita tipica del pendolare.
Nella sola Silicon Valley, secondo le cifre dell’ufficio del lavoro dello stato della California, nel lasso di tempo tra il 2010-15 sono stati creati 380.000 posti di lavoro, a fronte di 58.000 domande di costruzione per nuovi immobili: considerando come questo territorio venga sfruttato più per l’insediamento di immobili ad uso commerciale, si capisce bene come Facebook potrebbe dare un colpo al cerchio ed alla botte con questa proposta.
Mark Zuckerberg, in cambio di una nuova sede per 6.500 dipendenti, avrebbe proposto l’edificazione di 1.500 case, affittabili liberamente e, in particolare, da coloro i quali hanno redditi modesti e, ancora, FB avrebbe proposto anche altri investimenti nella comunità , in particolare per migliorare il trasporto pubblico.