Le indiscrezioni confermano il piano di “integrazione verticale” del social network in blu su mobile, che presto potrebbe riassorbire (almeno in parte) la funzionalità di chat ora gestita per mezzo di una app individuale.
Facebook sarebbe alacremente al lavoro per riassorbire la funzionalità di chat, ora deputata a Messenger, all’interno della app principale del social network per gadget mobile. Le indiscrezioni faranno certamente piacere ai tanti che non hanno mai gradito Messenger, e l’integrazione è perfettamente in linea con la nuova “vision” espressa da Mark Zuckerberg sulla fusione delle diverse piattaforme IM di proprietà della corporation in una singola realtà.
La nuova funzionalità di chat all’interno della app principale di Facebook è stata scovata da Jane Manchun Wong, già nota in passato per le sue ricerche sulle funzionalità in via di test nelle app dei social media. Al momento la messaggistica integrata in Facebook offre solo le funzionalità base per la comunicazione testuale, mentre per le chiamate vocali, la condivisione di foto e le “reazioni” occorre ancora utilizzare la app separata di Messenger.
Messenger ha debuttato sul mercato delle app nel 2011, trasformandosi nello strumento di IM esclusivo di Facebook tre anni dopo. L’obbligo di usare due diverse app per accedere al social network dei dati costantemente in fuga e dei down periodici non è mai andato a genio a una fetta importante di utenza, che tra l’altro si lamenta da sempre della pesantezza del tool in quanto a consumo delle risorse hardware dello smartphone.
I tanti guai sperimentati da Facebook in questo periodo hanno cambiato in maniera radicale le esigenze della corporation, e ora Mark Zuckerberg parla – rimanendo serio – di un futuro della piattaforma tutto incentrato sul rispetto della “privacy” degli utenti. Parte integrante di quel futuro è l’accorpamento dei diversi prodotti di messaggistica offerti dall’azienda (Instagram, WhatsApp, Messenger), mentre la app Messenger dovrebbe continuare a esistere come realtà separata anche dopo l’accorpamento con Facebook ma servendo un mercato e uno scopo differenti.