Come previsto è arrivata la risposta di Apple all’ingiunzione preliminare presentata da Epic Games il 4 settembre. L’azienda di Cupertino ha presentato un documento presso il tribunale della California per smontare le accuse della software house, chiedendo anche il pagamento dei danni (ma senza indicare una somma specifica).
Lo scontro tra Epic e Apple è iniziato il 13 agosto, quando la software house ha aggiunto un metodo di pagamento diretto in Fortnite. Dato che ciò permette di evitare il pagamento della commissione del 30%, l’azienda di Cupertino ha rimosso il gioco da App Store. Epic ha quindi denunciato Apple per condotta anticoncorrenziale, avendo il monopolio della distribuzione delle app tramite il suo store. Apple ha successivamente chiuso l’account di Epic che consente di rilasciare gli aggiornamenti, lasciando attivo solo quello relativo ad Unreal Engine (come richiesto dalla giudice Yvonne Gonzalez Rogers).
Epic ha depositato un’ingiunzione preliminare per chiedere il ripristino di Fortnite su App Store e ora è arrivata la contro-denuncia di Apple. La software house afferma di aver subito un danno irreparabile in termini di utenti (-60%) e immagine. L’azienda di Cupertino ha risposto in maniera piuttosto netta:
Sebbene Epic si dipinga come un moderno Robin Hood aziendale, in realtà è un’impresa multimiliardaria che semplicemente non vuole pagare nulla per l’enorme valore che deriva dall’App Store.
Apple sottolinea che Epic ha ottenuto enormi vantaggi da App Store, guadagnando oltre 600 milioni di dollari. Anche grazie alla pubblicità tramite lo store, Fortnite ha raggiunto l’enorme successo attuale. All’improvviso Epic ha deciso di sfruttare i benefici di App Store senza pagare niente. Il 3 agosto è stato inviato un aggiornamento per Fortnite che Apple definisce “trojan horse” (cavallo di Troia). Il 13 agosto è stata quindi attivata la “commissione-furto”, ovvero il pagamento diretto in-app che aggira le regole dello store, violando il contratto.
Apple chiede dunque al tribunale di ritenere Epic responsabile della violazione del contratto e la restituzione di tutti i soldi raccolti da Fortnite attraverso il suo sistema di pagamento. L’azienda vuole inoltre un’ingiunzione permanente che vieti l’uso del metodo di pagamento esterno in tutte le app.