Sembra proprio che per Zuckerberg non trovi tregua sul territorio europeo. Questa volta, dopo i 110 milioni di euro già sborsati all’Unione Europea per questioni relative alla raccolta dati e privacy su WhatsApp, la Francia minaccia con fermezza.
WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea più usata non rispetta parametri e norme che vigono sul territorio europeo, in questo caso francese. Infatti, se entro 30 giorni non cesserà la condivisione dei dati dei soggetti con Facebook ci sarà una grossa sanzione.
Le critiche principali riguardano l’utilizzo di dati sensibili come finanche numeri di telefono con il social network per eccellenza Facebook, a causa della business intelligence. In Francia si sono mobilitati e hanno richiesto di vedere questi dati ma dall’alto di Facebook hanno affermato che sono conservati negli Stati Uniti pertanto soggetti alla legislazione locale.
A confutare la tesi espressa dagli uomini di Zuckerberg è la risposta francese che afferma che i dati sono stati raccolti sul loro territorio e per questo motivo devono sottostare alle leggi del Paese in questione. Inoltre, è giunto pubblicamente un comunicato da parte di Facebook che sembra tendere una mano in segno di pace: “Continueremo a lavorare con la CNIL per garantire che gli utenti sappiano quali informazioni vengono raccolte e come vengono utilizzate. E ci impegniamo a risolvere le diverse e conflittuali preoccupazioni di cui siamo venuti a conoscenza dalle autorità europee per la protezione dei dati, con un approccio comune all’UE prima che il regolamento generale sulla protezione dei dati entri in vigore nel maggio 2018″.
Vedremo se questo approccio comune sarà di ampio gradimento.