Dopo una lunga indagine effettuata in collaborazione con i procuratori generali di 46 stati, la FTC (Federal Trade Commission) ha accusato Facebook di aver compiuto azioni anticoncorrenziali per acquisire o mantenere la sua posizione dominante nel mercato dei social network. L’antitrust statunitense chiede quindi la cessione di WhatsApp e Instagram per ripristinare la competizione. L’azienda di Menlo Park ha risposto alle accuse, parlando di “revisionismo della storia” e promettendo battaglia in tribunale.
Le accuse della FTC
La FTC afferma che Facebook ha adottato una strategia sistematica per eliminare i pericoli per il suo monopolio. Ciò è stato fatto con l’acquisizione di WhatsApp e Instagram nel 2014 e nel 2012, ma anche imponendo specifiche condizioni agli sviluppatori di terze parti. Questa condotta ha lasciato poche scelte ai consumatori e privato gli inserzionisti dei vantaggi della concorrenza.
L’autorità antitrust afferma che Facebook ha deciso di acquisire Instagram dopo aver notato che gli utenti iniziavano ad utilizzare maggiormente gli smartphone e la condivisione delle foto. Con l’acquisizione del 2012 è stato quindi neutralizzato un possibile pericolo per il suo monopolio.
La FTC afferma inoltre che Facebook aveva visto in WhatsApp un’altra minaccia perché il servizio di messaggistica poteva entrare nel mercato dei social network. Pertanto i dirigenti hanno deciso la sua acquisizione nel 2014. L’antitrust statunitense chiederà quindi al giudice di emettere un’ingiunzione permanente che obblighi Facebook a vendere WhatsApp e Instagram.
L’autorità antitrust ha inoltre accusato Facebook di aver vietato l’accesso al social network (tramite API) alle app di terze parti che offrono funzionalità simili. Nel comunicato viene citato il caso di Vine, l’app di Twitter che consentiva di condividere brevi video (Facebook ha bloccato l’accesso agli amici sul social network).
La risposta di Facebook
Facebook ha pubblicato un lungo comunicato per rispondere alle accuse della FTC. L’azienda di Menlo Park afferma innanzitutto che il risultato dell’indagine rappresenta un revisionismo storico, in quanto la stessa FTC (e altre autorità di altri paesi) avevano approvato l’acquisizione di WhatsApp e Instagram.
Facebook ritiene che le leggi antitrust non dovrebbero essere applicate in questo modo. In realtà, come sottolinea la FTC, sono possibili azioni retroattive, quindi anche se un’acquisizione è già stata approvata.
Facebook spiega nel comunicato che non ha impedito la concorrenza perché gli utenti possono scegliere altri servizi, come quelli offerti da Google, Twitter e TikTok. Inoltre, grazie agli investimenti effettuati in questi anni, WhatsApp e Instagram hanno portato importanti benefici a utenti, aziende e inserzionisti.
Facebook afferma infine che il divieto di accesso al social network a determinate app è una pratica utilizzata anche da altre aziende. In ogni caso ciò non ha avuto nessun impatto sulla concorrenza. Nei prossimi mesi si assisterà dunque allo scontro legale tra Facebook e la FTC. Il giudice dovrà stabilire se le accuse sono vere ed eventualmente imporre la cessione di WhatsApp e Instagram.