Dalla Francia arriva l’ennesima, piccola multa per violazione della GDPR, questa volta comminata a Google. Sempre dalla Francia si annuncia: una “tassa digitale” europea è quasi pronta.
In questi giorni si fa un gran parlare di violazione delle nuove norme europee sulla privacy grazie a noyb, organizzazione non-profit che ha chiesto di imporre multe per miliardi di dollari contro gli inadempienti colossi dello streaming di rete. In attesa di verificare i risultati dell’iniziativa di noyb, un’altra “piccola” multa per violazione di GDPR è stata in queste ore comminata contro Google in Francia.
Decisa dalla National Data Protection Commission (CNIL), la multa vale 50 milioni di dollari ed è diretta conseguenza di ciò che l’organo di regolamentazione francese descrive come mancanza di trasparenza, informazioni inadeguate e l’assenza di un consenso “valido” in merito alla personalizzazione dell’advertising che è alla base del business di Alphabet/Google.
Google ha violato due diverse norme della GDPR, ha stabilito CNIL, inibendo l’accesso semplificato alle sue politiche di raccolta dei dati da parte degli utenti finali e non richiedendo un consenso esplicito, chiaro e sufficiente per l’usare i dati dei suddetti utenti a scopo di profilazione pubblicitaria. Le violazioni erano oggetto di due diverse denunce, da parte di La Quadrature du Net e Noyb, mentre la multa di CNIL le accorpa in un’unica sanzione.
Sanzioni e tasse
Nel commentare la decisione di CNIL, il fondatore di Noyb.eu Max Schrems ha evidenziato come, in seguito all’introduzione della GDPR, le grandi corporation tecnologiche come Google abbiano in sostanza deciso di “interpretare” le nuove norme a modo loro, con un’adozione superficiale delle regole europee che le autorità devono sanzionare in ogni occasione possibile.
Sempre riguardo al business dei colossi hi-tech, l’ultima novità che si prepara in sede comunitaria non è una sanzione ma dovrebbe avere effetti ancora più incisivi: secondo quanto dichiarato dal ministro delle finanze francese Bruno le Maire, entro marzo l’Unione Europea si sarà accordata su una nuova tassa per i servizi digitali, un’imposta da comminare (in Francia) alle aziende tecnologiche con un giro di affari globale da €750 milioni e da €25 milioni locale che potrà avere un valore massimo del 5% sul business totale.