Chissà se questi numeri faranno fare almeno una riflessione a Rubert Murdoch e a quella che oramai è diventata una sua crociata personale nel voler combattere i siti di aggregazione delle notizie stile Google news, e la fruizione gratuita dei vari quotidiani on-line, di cui noi tutti facciamo uso.
I giorni scorsi il magnate della News Corporation ha fatto sapere di voler togliere i siti del suo gruppo dall’indice di Google e di voler mettere a pagamento entro qualche mese le notizie diffuse dai media del suo network (tra cui compare il Wall Street Journal , The Sunday Times, The Times, The Sun).
Ora dagli Stati Uniti arrivano due studi di mercato da cui si evince la stessa cosa: gli utenti Internet nella patria del web, sono ben poco disposti a sborsare soldi per leggere le news on line. L’analisi di Boston Consulting Group condotta su un campione di 5000 persone negli Stati Uniti, in Australia e in Europa conferma che meno della metà degli americani (48%) si è detta disposta a pagare, anche qualora le notizie fossero disponibili su telefono mobile, e con loro anche gli inglesi (stranamente i paesi più evoluti nell’uso del web e dove c’è una più ampia scelta di fonti on line). Mentre l’Europa occidentale nel 60% di casi si è detta disponibile a pagare le notizie. L’Italia poi è tra i paesi in cui gli utenti sarebbero disposti a sborsare la cifra più alta: ben 7 dollari al mese contro la media di 3 dollari degli americani.
Questi diversi comportamenti di spesa si spiegano proprio nei diversi livelli di concentrazione dell’editoria, dicono gli analisti di Boston Consulting: là dove gli Stati Uniti hanno un mercato dell’editoria più frammentato, con una miriade di siti in grado di fornire notizie in tempo reale, in Europa c’è una maggior concentrazione e quindi una minor offerta.
Ancora più drastico è il risultato emerso dal sondaggio di Forrester Research : l’80% degli americani ha detto che se le notizie dei siti diventassero a pagamento, smetterebbe di accedervi. E quel restante 20% propenso all’acquisto si divide equamente tra chi preferirebbe un abbonamento unico per accedere a tutti i contenuti on line (8%) e chi invece opterebbe per un modello misto di abbonamento che includa il web, la carta e i telefoni cellulari (8%) mentre solo un 3% sceglierebbe il modello del pay per read, ovvero pago per ciò che leggo ogni volta.
Questi dati, dicono gli analisti di Forrester, suggeriscono due cose che gli editori dovrebbero tenere a mente: la prima è di continuare a offrire contenuti gratis, basandosi sulla remunerazione del web advertsing come hanno fatto finora e come chiede l’80% degli utenti; la seconda è che i consumatori preferiscono un modello misto di abbonamento multicanale che consenta loro di accedere allo stesso contenuto via Internet, via telefono cellulare o via e-book.
Alla domanda su cosa farebbe se non esistessero più le versioni cartacee di un giornale, il 37% ha risposto che preferirebbe leggere le news su Internet, il 14% su telefono cellulare, l’ 11% sui vari laptop e netbook e un 3% sugli e-book tipo Kindle di Amazon. Ben un 10% invece preferirebbe ricevere le notizie come Pdf via email.