Tra i big player del comparto hi tech che hanno sviluppato soluzioni di riconoscimento vocale evolute, troviamo sicuramente anche Google che, a questo proposito, ha messo in campo l’intelligenza artificiale e il machine learning per rendere ancor più potente ed efficiente questo software molto utile nelle attività quotidiane degli utenti.
Big G ha iniziato a contare sull’utilizzo delle reti neurali per questi servizi dal 2012, con il risultato che, con il passare del tempo, questa sua tecnologia è diventata sempre più affidabile, slegandosi in questo senso dal livello qualitativo dell’input sonoro proveniente dall’utente, con il risultato che una pronuncia troppo veloce o disturbi di fondo non riducono la qualità dei risultati.
Grazie appunto al machine learning, la macchina ha appreso con il trsacorrere del tempo un gran numero di informazioni e, ancora, ha affinato il modo in cui la stessa si preoccupa di rispondere alle richieste dell’utente: e a questo proposito, lo speech recognition software di Big G ha ridotto del 30 percento il margine di errore.
In questo modo, gli utenti possono quindi dialogare con questi device, sfruttando l’intelligenza artificiale per compiere un gran numero di operazioni, come per esempio ricerca informazioni, riprodurre contenuti audio e video, dare uno sguardo alle news o essere aggiornati sulle previsioni del tempo.
Quali saranno le novità che Google ha in serbo per rendere il suo sistema di riconoscimento vocale ancor più evoluto?