Mountain View, attraverso un post sul suo blog ufficiale, ha condiviso oggi la risposta che la stessa azienda californiana ha inviato alla Commissione Europea per quanto riguarda la vicenda di Google Shopping, dove Big G ha sottolineato come le stesse accuse siano frutto di considerazioni errate sui fatti accaduti, sia dal punto di vista legale sia economico.
La società di Sundar Pichai ha sottolineato come il motore di ricerca, prima di tutto, si preoccupi di fornire all’utente delle risposte di qualità in rapporto alla query digitata, motivo per il quale gli ingegneri del gruppo statunitense sono costantemente al lavoro per sviluppare nuove soluzioni affinché le SERP rispondano sempre più in maniera mirata alle richieste, anche in caso di acquisti.
Google ha citato l’esempio di un utente che intende acquistare una macchina per preparare il caffè o una padella di ghisa, sottolineando come Big G si preoccupi di creare un ponte tra l’acquirente e il venditore, tanto attraverso i risultati quanto con gli annunci a pagamento, che negli ultimi anni sono diventati sempre più accurati, garantendo un servizio di qualità all’utente.
Google, quindi, non condivide quanto ritiene Bruxelles, sottolineando di non agire a danno della concorrenza, ribadendo un concetto già esplicitato durante l’anno trascorso.