È trascorso ormai un intero decennio da quando la società di Mountain View ha lanciatos ul mercato il suo servizio Traduttore, il famoso tool sfruttato da un gran numero di utenti di Google per tentare di ottenere traduzioni veloci e gratuite, sebbene spesso non così puntuali: ma ora, l’azienda di Sundar Pichai, ha annunciato una piccola rivoluzione all’interno del suo Translate.
Il tool, infatti, secondo quanto ha anticipato Mountain View sul suo blog, potrà beneficiare di tutta la potenza di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e, in particolare sul machine learning, per riuscire ad offrire traduzioni che siano qualitativamente migliori, sempre più prossime a quanto riescano a fare gli esseri umani nel loro normale lavoro di traduzione.
La tecnologia alla base di questo potenziamento del famoso servizio di Big G si chiama Google Neural Machine Translation – abbreviata in GNMT – e rivoluziona un po’ l’approccio avuto finora nelle traduzioni: in sostanza, il translator si occupa di prendere in considerazione parti di testo più estese di una semplice frase (o addirittura parola) per individuarne contesto e significato.
In questa maniera, la traduzione offerta dal servizio di Mountain View presenta un livello qualitativo più elevato, considerando che non propone una serie di parole semplicemente tradotte da una lingua all’altra: e da questo punto di vista, si tratta di un importante passo avanti nell’approccio adottato da tanti traduttori free.
La novità di GNMT è stata già introdotta su Google Traduttore web e mobile per le traduzioni tra cinese ed inglese (il cui volume quotidiano è pari a 18 milioni di attività ) e, grazie alla quantità di operazioni svolte, tramite il machine learning, il tool di Big G riuscirà a sfruttare l’autoapprendimento per migliorare in maniera sensibile il lavoro di traduzione.