Il gigante di Mountain View non potrà più essere accusato di connivenza con i pirati dopo che ha deciso di cancellare 1,2 milioni di link frutto di ricerche per andare incontro alle richieste di Microsoft e di altre società . Per essere ancora più trasparente nell’operazione, Google ha addirittura istituito una nuova sezione nel sito Transparency Report dove è possibile leggere tutte le richieste di cancellazione dei link che arrivano al motore di ricerca.
Buona parte di queste riguardano siti che offrono software pirata, o materiale pornografico, e il loro numero è in continuo aumento: (oltre 300.000 al mese). Non solo sono enti privati a inviare richieste di cancellazione ci sono anche gli organismi governativi dei singoli Stati, anche questi riportati sul sito.
Quando Google cancella un link lo segnala con un messaggio e invia poi il link a Chilling Effects, un’organizzazione partecipata dall’Electronic Frountier Foundation per la tutela della libera espressione sul web, che analizza le singole richieste di cancellazione
Google afferma di aver esaudito il 97% dei risultati di ricerca, oggetto di richiesta di rimozione, pervenute tra luglio e dicembre 2011.