Donald Trump annuncia una piccola ma potenzialmente significativa concessione al colosso cinese, che presto potrà tornare ad acquistare tecnologia made-in-USA – ma solo nei casi in cui non sussista un problema di sicurezza nazionale.
Il tanto atteso Summit del G20 di Osaka ha partorito il topolino di una concessione limitata degli USA nei confronti di Huawei, colosso dei telefonini al centro della guerra dei dazi avviata dall’amministrazione Trump che ha coinvolto un gran numero di settori e aziende fortemente dipendenti dalla produzione cinese. Huawei potrà tornare a fare acquisti negli USA, ha preannunciato Trump, anche se la questione è tutto fuorché risolta.
Dopo il colloquio bilaterale avuto con il presidente cinese Xi Jinping, Donald Trump ha reso nota la volontà di allentare un po’ la presa su Huawei: in futuro la corporation asiatica potrà tornare ad acquistare tecnologia americana, limitatamente però a quei prodotti che non coinvolgano presunti problemi di sicurezza ed “emergenza nazionale”. Le tariffe già imposte sulle aziende cinesi restano ma non verranno accompagnate da nuovi dazi – almeno per il momento.
Chi da weekend di Osaka si aspettava un vertice risolutivo, insomma, è stato decisamente deluso: la questione dazi continuerà a essere discussa da USA e Cina finché non sarà raggiunto un accordo in grado di placare i desiderata di Washington e dell’Amministrazione Trump.
Per meglio precisare le concessioni annunciate da The Donald al summit mondiale in Giappone, un membro dell’Amministrazione federale ne ha in seguito chiarito le caratteristiche: stando a Larry Kudlow, direttore del National Economic Council (ramo dell’ufficio esecutivo direttamente dipendente dalla Presidenza), Huawei potrà tornare ad acquistare tecnologia già ampiamente disponibile nel resto del mondo come i chip SoC sviluppati dai produttori americani. Nessuna novità, invece, in merito alla vendita di prodotti a marchio Huawei negli USA.