In attesa di conoscere il proprio destino e l’eventuale nuovo proprietario del business, ARM continua a sviluppare e commercializzare nuovi design per chip a basso consumo energetico. Accanto ai popolari SoC della serie Cortex-A usati nei gadget mobile, il designer britannico offre anche una serie di processori specializzati nelle applicazioni in tempo reale chiamata Cortex-R.
Diversamente dalle CPU tradizionali, i chip in tempo reale come Cortex-R non hanno le capacità adeguate a gestire un sistema operativo completo come Windows o Linux. Le applicazioni (e i sistemi) real-time prevedono una risposta del sistema in un tempo determinato, prevedibile e quanto più precisa è possibile, con carichi di lavoro generalmente più semplici e definiti rispetto all’uso dell’hardware informatico di un PC (o di uno smartphone).
![ARM Cortex-R82](https://www.pcprofessionale.it/wp-content/uploads/2021/09/ARM-Cortex-R82-640x449.jpg)
I chip in real-time mancano tradizionalmente di una unità MMU (Memory Management Unit), fondamentale per supportare funzionalità come l’indirizzamento della memoria virtuale, e si limitano piuttosto a una più semplice MPU (Memory Protection Unit). Nel caso di Cortex-R82, ai clienti viene invece data la possibilità di configurare il sistema di calcolo anche con un’unità MMU opzionale.
Cortex-R82 è il primo processore in tempo-reale con indirizzamento a 64-bit, spiega ARM, e permette dunque di sfruttare un quantitativo di memoria DRAM massimo di 1 terabyte contro i 4GB dei chip a 32-bit. Altre caratteristiche del nuovo chip comprendono il supporto delle istruzioni SIMD, e la possibilità di utilizzare anche un sistema operativo propriamente detto come Linux accanto ai più semplici (e prevedibili) OS in tempo reale.
I chip della linea Cortex-R sono in genere utilizzati per progettare e realizzare controller per unità di storage, un mercato dove ARM sostiene di avere l’85% di share. Grazie a Cortex-r82, dice il chipmaker, i produttori avranno ora accesso a capacità di gestione innovativa della memoria a stato solido. Un esempio su tutti è la possibilità di assegnare individualmente i core del SoC all’uso della MPU o dell’eventuale MMU, operando in maniera diversa nelle ore di punta e in quelle meno congestionante per applicazioni che ARM definisce di “storage computazionale”.