AMD punta di conseguenza a creare una piattaforma che offra la migliore esperienza possibile all’utente, recuperando il terreno perso (dal punto di vista dell’immagine) in questi ultimi mesi.
Nel settore notebook l’attuale piattaforma Puma lascerà il posto a Tigris nel 2009 e Danube nel 2010, con processori Caspian dual core (costruiti a 45 nm) e Champlain quad core. In questo settore specifico l’azienda punta a tornare competitiva rispetto alle soluzioni Intel, soprattutto grazie a una grafica integrata nettamente superiore e alla possibilità futura di sfruttarne le capacità di calcolo per accelerare le applicazioni, tramite GpGpu AMD con Brook+, le DirectX 11 e OpenCL.
Interessante la prima ammissione di AMD di un ingresso nel mercato che, attualmente, più di tutti attira a sé l’interesse degli utenti: quello dei netbook. La visione di AMD è in questo caso chiara: l’arrivo delle due piattaforme Congo e Yukon cambierà notevolmente le carte in tavola.
Fondamentalmente quello che AMD ha notato nel mercato attuale è una voglia di acquisto di netbook per le caratteristiche di portabilità e di prezzo offerte, seguite da una rapida delusione per due aspetti fondamentali: prestazioni (davvero troppo limitate) e autonomia operativa.
AMD con le due piattaforme sopraelencate, offrirà invece prestazioni nettamente superiori alle Cpu Intel Atom, con consumi simili o inferiori. Le due piattaforme andranno a occupare due diverse fasce, quella in diretta concorrenza con Atom con Yukon e il processore Huron single core e una leggermente superiore, con netbook da 10 (o anche 12″) con la piattaforma Congo e Cpu Conesus dual core.
La roadmap AMD mostra poi la vera rivoluzione in arrivo nei prossimi anni, con la concretizzazione finale della nuova strategia dell’azienda e del nuovo brand “The Future is Fusion“.
Nel 2011, contestualmente al processo produttivo a 32 nm, arriveranno i primi chip con integrate unità di elaborazione Cpu tradizionali e Gpu per l’accelerazione aggiuntiva. I progetti di AMD sono chiari ma forse parlarne ora è davvero prematuro. Per il momento ci segnamo quell’appuntamento sull’agenda, in attesa di poterne parlare con una maggiore congizione di causa.