Un avvio difficile
I processori Core M sono stati annunciati a Ifa 2014, nel mese di settembre, con arrivo previsto dei primi prodotti entro la fine dell’anno. All’inizio sono stati rilasciati tre modelli: Core M-5Y10, 5Y10a e 5Y70.
Con il tempo è emerso che le partite iniziali di tali processori, con stepping E0, soffrivano di alcuni problemi. Tra questi un eccessivo throttling su alcuni dispositivi, vale a dire che il processore rallenta e le prestazioni decadono per poter rientrare nel range di temperature consentito. In tali condizioni il processore è obbligato a scendere a frequenze di clock molto basse, con conseguente calo di velocità .
A novembre 2014 Intel ha introdotto lo stepping F0 che risolve questo problema; sono stati presentati quattro nuovi processori, Core M-5Y10c, 5Y31, 5Y51 e 5Y71, rivisti per scongiurare potenziali problemi e tra l’altro con una frequenza di clock base della Gpu leggermente superiore. Non è ancora chiaro cosa succederà con i prodotti già in magazzino dotati dei processori appartenenti ai lotti inziali; ogni dispositivo è un caso a sé, nel senso che se il sistema di raffreddamento è adeguatamente progettato, il processore funziona come deve. Nessun inconveniente per i portatili ultrasottili che hanno una piccola ventola, come il Lenovo Yoga 3 Pro. Per gli altri bisognerà valutare caso per caso, e non mancheremo di segnalare eventuali problemi quando li avremo in laboratorio.
In aggiunta a ciò, i Core M stepping E0 hanno le istruzioni Tsx (Transactional Synchronization Extensions) disattivate. Un problema tra l’altro comune ad alcuni processori Haswell-E, per i quali non esiste soluzione a parte la totale disabilitazione via firmware. A causa di un bug, in determinate circostanze un software che utilizza le istruzioni Tsx potrebbe avere comportamenti imprevisti (leggi: crash). Il problema è risolto nelle nuove Cpu con stepping F0.