Grazie a migliorie tecniche il nuovo top di gamma della famiglia Core i7 opera a temperature più basse e può salire più facilmente di frequenza.
Nel corso del 2014 gli utenti Intel hanno assistito all’arrivo di poche novità per quanto riguarda i processori dedicati al mondo desktop, in attesa di due prodotti particolari: il primo è l’erede del Core i7 di classe Extreme con architettura Haswell-E che sarà disponibile entro la fine dell’anno, mentre il secondo è il Core i7 4790K – oggetto di questa prova – che può essere acquistato da poche settimane.
Identificato con il nome in codice Devil’s Canyon, il Core i7 4790K è il primo Haswell con migliorie tecniche che non coinvolgono l’architettura, ma che permettono al processore di operare alla frequenza base di 4 GHz e di essere overcloccato in modo più semplice rispetto ai precedenti modelli.
Il processore Core i7 4790K è stato migliorato sia a livello del package sia a livello energetico e termico. Osservando la faccia con i contatti elettrici si nota la presenza di molto più condensatori a montaggio superficiale rispetto a quelli presenti sulla prima generazione di unità Haswell. La modifica ha permesso di ridurre le interferenze e gli sbalzi sui segnali di alimentazione in ingresso e di ottenere quindi una maggiore stabilità anche da parte del circuito Vrm (Voltage Regulator Module, modulo di regolazione delle tensioni) integrato.
Ricordiamo che con l’architettura Haswell, il Vrm è stato spostato dalla scheda madre all’interno del processore – ora indicato come Fivr (Fully Integrated Voltage Regulator, regolatore di tensione completamente integrato) – così da permettere un controllo più rapido dei consumi e una maggiore efficienza nei transitori tra i differenti stati di attività della Cpu. Sulla scheda madre è comunque presente una sezione di alimentazione che serve a fornire le corrette tensioni e correnti di ingresso sulle quali lavora il Vrm della Cpu.