Continua, dopo Nero e Roxio: sfida all’ultimo Dvd, Curve 8310: il nuovo Blackberry sa fare tutto e Microsoft Windows Home Server, la trasposizione on line di alcuni articoli apparsi sull’ultimo numero di Pc Professionale. Questa volta tocca all’iMac, che con qualche correzione punta ora anche sul mercato professionale.
Anteprima di Davide Piumetti
Annunciata da Apple nell’agosto scorso, la nuova linea iMac si presenta adesso più sottile e con un design decisamente più ricercato e moderno. Il concetto costruttivo di base rimane però lo stesso dei modelli precedenti: ritroviamo infatti un sistema all-in-one che rispecchia la concezione che la casa di Cupertino ha sui computer domestici. L’integrazione di tutti i componenti all’interno di un unico blocco è infatti la linea guida di varie generazioni di sistemi Apple, dai primi modelli a tubo catodico a quelli più recenti basati su tecnologia Intel.
Nell’ultimo aggiornamento della gamma ciò che più di ogni altra cosa ne esce rinnovato è il design, passato dal tradizionale Ice White tanto caro ai prodotti entry level al modernissimo Brushed Aluminium, adottato solitamente sulle macchine di fascia più alta. In questo senso va dunque visto l’ultimo aggiornamento della linea iMac, che non vuole più essere solamente il sistema di ingresso nel mondo della mela ma anche una piattaforma adatta al lavoro, senza però sostituire le macchine professionali e rimanendo fondamentalmente un sistema spiccatamente multimediale.
L’iMac 2007 è stato presentato in due versioni, che differiscono tra loro per la dimensione dello schermo Lcd sul quale poggia l’intero sistema. L’offerta base si sposta dai 17″ del vecchio modello ai 20″ attuali, mentre rimane invariato il taglio superiore da 24″ di diagonale, entrambe di tipo lucido. A sorpresa è stata infatti tolta la possibilità di avere uno schermo di tipo opaco, ancora preferito da un gran numero di utenti. L’impossibilità di scegliere appare comprensibile considerando il fatto che i pannelli utilizzati non sono intrinsecamente lucidi, ma vengono resi tali dallo schermo di vetro posto a protezione di essi, parte integrante del design dei nuovi sistemi. Entrambi i display hanno comunque un’ottima resa cromatica, ma presentano purtroppo qualche difetto, a volte molto evidente. L’angolo di visione di questi nuovi pannelli non è infatti elevatissimo e l’utilizzo della lastra di vetro frontale porta a una lucidità forse eccessiva, spesso causa di fastidiosi riflessi e riverberi indesiderati.
Il rinnovato design prevede una cornice nera spessa qualche centimetro sul bordo dello schermo, particolare che, oltre a svolgere una pura funzionalità estetica, aiuta a migliorare la percezione dei colori, rendendoli più vivi e dotati di maggiore profondità . Nella parte superiore, all’interno di questa cornice trova posto come di consueto una webcam iSight, dalle caratteristiche e funzionalità ridotte al minimo indispensabile. Non è infatti possibile orientarla in alcun modo, rendendo l’inquadratura predefinita l’unica possibile. La risoluzione di 1,3 MPixel è inoltre al di sotto della media attuale, anche se più che sufficiente all’utilizzo tipico di questo particolare accessorio.
La parte posteriore dell’iMac offre un design estremamente pulito, si possono notare solamente le porte di connessione nell’angolo inferiore sinistro, in grado di accogliere le periferiche più diverse. A disposizione dell’utente sono infatti due jack per cuffie e microfono, tre porte Usb 2.0, una Firewire 400, una Firewire 800, un connettore di rete Rj-45 e un connettore mini-Dvi per l’uscita video. A queste si aggiunge, posizionata esattamente al centro del sistema, la presa di corrente che risulta praticamente invisibile e contribuisce a rendere la zona posteriore molto ordinata e pulita. La base di sostegno è dotata di un foro in grado di accogliere tutti i cavi di connessione, raggruppandoli in uno spazio adeguato senza che essi contribuiscano al classico disordine sul retro delle scrivanie.
Oltre all’estetica del prodotto è cambiata anche profondamente quella della tastiera fornita in dotazione. Di fatto riprende il design Brushed Aluminium già citato unendolo in maniera perfetta ai tasti già visti sui MacBook, distanziati tra di loro di qualche millimetro e dalla corsa ridottissima. Questo è forse il particolare che più divide gli utenti; data la particolarità della soluzione è infatti possibile imbattersi sia in utilizzatori entusiasti sia profondamente delusi; nessuno di essi ha però torto o ragione, in questi casi è infatti di fondamentale importanza il gusto personale. Nella versione base la tastiera è fornita con connessione Usb, ed è dotata a sua volta di due porte dello stesso tipo poste lateralmente, molto utili per il collegamento del mouse o di periferiche di archiviazione di tipo flash.
In fase di configurazione esiste inoltre la possibilità di scegliere la tastiera di tipo Bluetooth, che differisce dalla standard per la vistosa mancanza del tastierino numerico laterale, risultando di fatto identica a quella presente sui MacBook. In molti possono considerare questa scelta molto azzardata, ma ricordando la simpatica avversione di Steve Jobs per le tastiere sovraffollate appare quasi chiara la motivazione di questa scelta.