Sotto la scocca
L’evoluzione dei sistemi Apple segue da qualche anno quella parallela di Intel, fornitore unico della tecnologia su cui si basano tutti i sistemi prodotti oggi dalla casa californiana.
L’introduzione della nuova piattaforma Santa Rosa qualche mese fa ha infatti portato al rinnovo completo dei componenti interni, secondo un classico concetto di evoluzione e non di rivoluzione. I processori utilizzati sugli iMac sono adesso tre: i modelli Core 2 Duo T7300, T7700 e Core 2 Extreme X7900; funzionanti rispettivamente a 2 GHz, 2,4 GHz e 2,8 GHz. Le combinazioni di questi con le due dimensioni disponibili dello schermo costituiscono l’offerta completa di iMac, composta da quattro modelli. Le due versioni da 20″ utilizzano i primi due processori, mentre le due da 24″ integrano il T7700 da 2,4 GHz e il X7900 da 2,8 GHz. Tutte integrano 1 GByte di Ram di tipo Ddr2 da 667 MHz, con l’unica eccezione del 24″ di fascia più alta che ne propone due.
La scelta di utilizzare banchi da 667 MHz stona però con la vera innovazione rispetto al passato, il bus di sistema in questi nuovi iMac è infatti stato portato a 800 MHz.
Interessante comunque la nuova politica Apple, a differenza di prima il GByte di Ram installato di base è in un solo modulo, invece dei due precedentemente adottati. Se questo può far storcere il naso ai più accaniti sostenitori del dual channel (la modalità che sfrutta una banda doppia quando presenti due moduli identici), fa invece sorridere la maggioranza degli appassionati, che potranno finalmente raddoppiare la memoria del proprio sistema potendo riutilizzare quella già installata.
La scheda grafica è su tutti i modelli di produzione AMD, e rappresenta l’ultima evoluzione tecnologica del settore. I modelli specifici sono due, sull’iMac da 20″ base è installata una Radeon HD 2400 XT con 128 MByte di memoria, mentre sugli altri tre modelli in commercio è presente una più performante Radeon HD 2600 Pro, con 256 MByte di memoria video.
Così come il resto dei componenti, anche questo prodotto rappresenta un deciso passo avanti, basti ricordare che sul modello di fascia più alta precedentemente in commercio era utilizzata come scheda predefinita una Nvidia GeForce 7300 GT, dalle potenzialità nettamente inferiori. Altra succosa novità , che sicuramente sarà molto apprezzata dai professionisti, è il passaggio dell’interfaccia Firewire dal bus Pci al Pci Express, in grado di garantire una banda passante per il trasferimento dei dati notevolmente superiore.
A questo proposito vi segnaliamo come proprio questo sistema sia stato preso a riferimento per le prove in ambiente Mac dei dischi rigidi esterni a tripla interfaccia, rassegna che trovate all’interno di questo stesso numero di PC Professionale. Per quanto riguarda i dischi rigidi si parte da un minimo di 250 GByte e si arriva a 1 TByte, senza però la possibilità di installarne due e utilizzare dunque modalità Raid.