La tecnologia a getto d’inchiostro garantisce, rispetto a quella laser, maggior potenzialità e flessibilità , con l’ulteriore vantaggio del minor impatto ambientale. Senza rinunciare alle prestazioni e con costi di gestione ridotti.
di Marco Martinelli
Ridurre gli sprechi e i costi di stampa negli uffici delle Pmi e delle grandi aziende, nonché l’impatto ambientale, non è solo un traguardo auspicabile ma anche un dovere imprescindibile in tempi di crisi economica e di grave inquinamento globale. La stampa e le attività correlate – quali fotocopie e gestione dei fax – è generalmente associata all’impiego di periferiche basate sulla tecnologia laser, tradizionalmente ritenute più performanti e meno dispendiose in termini di costi rispetto alle controparti inkjet. Si tratta di una mentalità ormai appartenente al passato, destinata a mutare sull’onda dell’arrivo di nuove unità a getto d’inchiostro, genericamente classificabili come business inkjet, appositamente realizzate per scalfire il predominio delle unità laser.
E vanno a sfidarle proprio su quelle caratteristiche peculiari, che hanno decretato il successo – finora pressoché incontrastato – delle unità laser in ufficio, ovvero sul piano delle prestazioni, dell’affidabilità , della produttività e dei costi di gestione.
D’altronde i segnali del cambiamento non mancano, come sottolinea una ricerca condotta da Idc nella quale si evidenzia una crescita continua del mercato delle inkjet professionali – anche in anni di calo delle vendite dei prodotti laser – al punto di poter stimare entro il 2017 una quota del 25% di stampanti e multifunzione a getto d’inchiostro all’interno delle aziende. Secondo i produttori, le Business inkjet smentiscono i maggiori pregiudizi che hanno impedito la diffusione della tecnologia a getto d’inchiostro all’interno delle attività produttive in favore delle laser: per verificare “sul campo” l’effettiva potenzialità e convenienza dell’alternativa, abbiamo provato nel laboratorio di PC Professionale due unità multifunzione dedicate alle aziende – recentemente presentate sul mercato da Hp ed Epson – rappresentative di due fasce di mercato comprese entro i 300 euro nel primo caso ed entro i 600 euro nel secondo.
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Impatto ambientale, meglio l’inkjet
Le unità laser inquinano, non è certo una novità . I toner sono rifiuti speciali, e come tali vanno trattati in fase di smaltimento una volta esauriti. Una laser in funzione immette nell’ambiente – seppur entro i valori di legge – sostanze potenzialmente tossiche, tant’è che esistono in commercio appositi filtri da applicare sulle prese di ventilazione delle stampanti e multifunzione per ridurre il problema, del tutto inesistente con le periferiche a getto d’inchiostro. L’impatto ambientale riguarda anche il consumo energetico, poiché il picco di assorbimento di corrente di un’unità laser si misura in centinaia di watt,
al contrario di quello di un’inkjet quantificabile in qualche decina di watt al massimo.
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