Circuito stampato riprogettato e componentistica di qualità per il modello DirectCU della scheda Radeon HD di fascia media proposta da Asus.
Anteprima di Michele Braga
Articolo tratto da PC Professionale 240 di marzo 2011
Al momento del lancio di un nuovo modello di scheda grafica, tutti i produttori desiderano essere presenti a scaffale il giorno stesso dell’annuncio per non lasciare spazio alla concorrenza. Questa corsa frenetica alle vendite dei primi minuti non lascia margini di tempo sufficienti per realizzare modelli distinguibili gli uni dagli altri e tutti i prodotti risultano pressoché identici tra loro. Così è stato anche per la prima tornata di schede grafiche AMD Radeon HD 6870 che hanno ricalcato pedissequamente le specifiche AMD, fatto salvo l’adesivo del produttore e qualche piccola variazione sulla dotazione di connettori allegati alla confezione. A un paio di mesi di distanza dal lancio sul mercato, Asus ha reso disponibile la Radeon HD 6870 in versione DirectCU, ovvero rivisitata attraverso la riprogettazione e le tecnologie proprietarie del produttore taiwanese.
In questo articolo confrontiamo faccia a faccia il modello standard e quello DirectCU. Alla base di entrambi i modelli troviamo il processore grafico Barts, versione evoluta di Cypress.
Quello che è cambiato rispetto a Cypress è il rapporto numerico tra le unità interne per ottenere, congiuntamente a una riduzione delle dimensioni del silicio, una maggiore efficienza complessiva sia dal punto di vista energetico che prestazionale Barts incorpora due unità Utdp per incrementare il numero thread che possono essere elaborati per ogni ciclo di clock. Ogni unità Utdp è equipaggiata con un motore di tessellation aggiornato e dalle prestazioni superiori a quello presente nelle Gpu Cypress. Il motore grafico principale della Gpu Barts è composto da 14 blocchi Simd, ciascuno dei quali incorpora 20 Thread Processor; ognuno di questi integra a sua volta 4 unità di calcolo affiancate da un’unità per operazioni speciali. Ancora ognuno dei blocchi Simd è supportato da 4 unità di texture, mentre l’architettura nel suo complesso si appoggia a 32 unità Rop per le fasi finali del rendering. All’interno di Barts, è stata eliminata l’elettronica che permette la gestione delle funzioni destinate al supporto del calcolo in modalità a 64 bit in quanto poco sfruttate in ambito consumer. A seguito della riorganizzazione interna il silicio di Barts occupa una superficie di soli 225 millimetri quadrati, contro i 33 che erano necessari per la produzione di Cypress.