Sono passati due anni dalla prima introduzione dell’architettura Fermi e poco più di un anno dalla disponibilità sul mercato della linea GeForce GTX 500 basata sul più recente aggiornamento di quella stessa architettura. Oggi vi presentiamo una breve anteprima delle caratteristiche di Kepler e del GeForce GTX 680, che rilanciano l’azienda californiana al vertice del settore della grafica 3D ludica e professionale.
Lo scorso 8 marzo 2012, Nvidia ha raccolto a San Francisco la stampa specializzata per presentare i dettagli e le tecnologie dell’architettura Kepler che è alla base delle Gpu desktop e mobile GeForce GTX e GT serie 600. La migrazione dal processo produttivo a 40 nanometri all’attuale a 28 nanometri ha permesso di ridurre in modo sensibile l’impronta del die e ha contribuito ha ridurre i consumi. La precedente Gpu GF110 (Fermi) richiedeva 520 millimetri quadrati di silicio, a differenza di quella GK104 (Kepler) per la quale sono sufficienti 294 millimetri quadrati.
Ecco un confronto in scala tra il GF110 impiegato sul GeForce GTX 580 e il GK104 installato sul GeForce GTX 680.
Le novità , ovviamente, vanno ben oltre l’utilizzo di un processo produttivo più raffinato del precedente e toccano sia l’organizzazione interna dell’architettura così come il pacchetto di tecnologie dedicate alla gestione energetica e al rendering 3D.
Cominciamo dal confronto diretto delle caratteristiche tecniche che contraddistinguono sulla carta le ultime tre generazioni di processori grafici Nvidia: il GK104 (Kepler), il GF110 (Fermi) e il GF100 (Fermi prima versione).