Leggendo il titolo si potrebbe supporre che le stampanti di HP siano state prese in ostaggio da un ransomware. Invece l’articolo scritto da Cory Doctorow per la Electronic Frontier Foundation svela i dettagli della novità introdotta dal produttore statunitense. Gli utenti che hanno sottoscritto l’abbonamento al servizio HP Instant Ink devono ora pagare una cifra mensile, anche se stampano meno di 15 pagine.
La gestione digitale dei documenti è sempre più diffusa, ma in alcuni casi è praticamente obbligatoria la versione analogica su carta. Serve quindi una stampante da scegliere tra quelle disponibili sul mercato. Da alcuni anni i produttori hanno iniziato ad offrire modelli molto economici, in particolare a getto di inchiostro, per le quali il costo delle cartucce originali supera quello della stampante stessa.
La possibilità di utilizzare cartucce compatibili di terze parti (quindi non originali) viene ostacolata in vari modi, ad esempio tramite “chip di sicurezza”. HP ha addirittura nascosto la funzionalità in un aggiornamento software del 2016. Il produttore statunitense offre però la possibilità di ricevere gratuitamente una nuova cartuccia tramite il servizio HP Instant Ink. Quando la stampante comunica online che il livello di inchiostro è basso, HP spedisce la cartuccia.
Il piano “Free Ink for Life” consentiva di stampare gratuitamente fino a 15 pagine al mese. Gli utenti dovevano pagare un extra solo se il numero di pagine era maggiore. A partire dal 26 dicembre, HP farà un “regalo di Natale”: anche chi stampa fino a 15 pagine dovrà pagare una quota mensile (0,99 dollari). Superato questo numero scatta l’extra di 1 dollaro per 10 pagine. Se il numero è inferiore è possibile recuperare le pagine non stampate nei mesi successivi.
Cosa succede se l’utente non paga? La stampante si blocca, indipendentemente dal livello di inchiostro. In pratica diventa un soprammobile (o un rifiuto elettronico). Cory Doctorow afferma nell’articolo che HP è un “truffatore di inchiostro” e che l’azienda statunitense ha trovato un nuovo modo per trasferire i soldi degli utenti nei suoi conti off-shore.