Sono passati solo pochi giorni dalla notizia con la quale abbiamo riportato l’annuncio del piano ultra broadband di Enel Open Fiber per portare la connessione in fibra nelle case degli italiani e siamo già alle precisazione e agli aggiustamenti sui numeri, perché qualcosa non quadra. Dall’annuncio della scorsa settimana sembrava chiaro che gli utenti di Perugia avrebbero potuto attivare i nuovi servizi a partire dal prossimo maggio. Oggi, grazie alle dichiarazioni di Tommaso Pompei amministratore delegato di Enel Open Fiber, scopriamo che tra un mese saranno in pochi – 50 famiglie – a poter attivare i servizi a Perugia. Queste le parole di Tommaso Pompei: “I lavori sull’intera città partiranno a settembre, assieme a quelli di altre quattro città del primo blocco che abbiamo annunciato giovedì scorso: Cagliari, Bari Catania e Venezia“.
Tutto rimandato a fine 2016 per fare un primo bilancio sui lavori di Perugia e su quelli delle quattro città che la seguiranno? Del resto il piano annovera 224 città , ma dichiara un tempo di lavoro di tre anni per realizzare un’infrastruttura del tipo Ftth (Fiber To The Home) o almeno del tipo Fttb (Fiber To The Building). Nel primo caso si ha il cavo in fibra ottica che arriva direttamente fino all’appartamento, nel secondo si ferma al palazzo.
Dopo le dichiarazioni di oggi emerge in modo sempre più evidente – era anche prevedibile – come l’assenza di Telecom Italia sia decisiva per i tempi di sviluppo del progetto. Enel Open Fiber condividerà le reti elettriche aeree e interrate per far passare i nuovi cavi, ma la fibra primaria degli operatori resta un elemento indispensabile; proprio per questo motivo l’assenza di Telecom Italia è determinante: Wind-Infostrada e Vodafone partecipano attivamente al progetto, ma è l’azienda ex monopolista a detenere la più estesa infrastruttura in fibra del nostro paese.
Quando Tommaso Pompei ha ricordato che Enel Open Fiber collegherà tutti gli armadi alla rete primaria di Telecom Italia, ha anche confermato lo stato attuale dell’infrastruttura delle telecomunicazioni in Italia. In altre parole, la fibra sarà portata fino alle centrali telefoniche di Telecom Italia, dove risiedono anche gli apparati degli operatori di telecomunicazioni concorrenti dell’ex monopolista.