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Kodak ESP•9, Mfp con Wi-Fi, Adf e duplex

Marco Martinelli | 9 Giugno 2009

Reti

Modello top di gamma del produttore statunitense, l’unità  si distingue per la grande versatilità  e la buona dotazione di accessori.

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Ottima per i piccoli uffici ma apprezzabile anche tra le mura domestiche, la Kodak Esp•9 è una multifunzione 4-in-1 con una dotazione di serie completa e versatile per svolgere lavori di stampa, copia, scansione e gestione fax. La nuova unità , top di gamma del produttore Usa, include Adf e modulo duplex di serie e assicura un’ampia connettività  grazie alle porte Usb e Pictbridge, alla scheda di rete Ethernet e al modulo Wi-Fi in standard Ieee 802.11b/g.
Le funzionalità  della periferica non si limitano alla gestione documentale, ma si estendono anche alla stampa fotografica: un lettore di schede di memoria consente di trasferire le foto sul Pc e di stamparle direttamente in modalità  autonoma. Fra le caratteristiche tecniche principali del prodotto segnaliamo il motore di stampa da 32 ppm in monocromatico e 30 ppm a colori, lo scanner con sensore Cis da 2.400 ppi ottici, il fax con rubrica da 60 numeri e 100 pagine di memoria; l’alimentazione della carta è assicurata da due cassetti, uno standard da 100 fogli A4 e l’altro da 40 fogli di carta fotografica fino al formato 13×18.
A livello estetico, la multifunzione propone un design compatto e gradevole, il cui elemento di spicco è il pannello di controllo tattile da 10 pollici; i comandi, tutti con retroilluminazione di colore blu intenso, spiccano anche in piena luce, una scelta indovinata anche sotto il profilo funzionale. La parte sinistra ospita il display a colori da 3 pollici (7,6 cm di diagonale), luminoso e con un buon angolo di visualizzazione laterale e verticale, mentre l’area restante è riservata ai comandi e al tastierino per la composizione dei numeri telefonici. L’approccio con il sistema di controllo è molto positivo per la sua intuitività  e, per agevolare ancora di più l’utente, in qualunque momento è possibile visualizzare sul display una sintetica guida all’uso.
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Il setup della multifunzione non presenta difficoltà . Come alcune unità  di Canon, la Esp•9 richiede l’installazione delle testine, contenute nello stesso cestello che accoglie anche le cartucce. Il sistema di stampa, come per tutte le nuove unità  Kodak, è in quadricromia e impiega due serbatoi per un totale di sei inchiostri a pigmenti. Una cartuccia è dedicata al solo nero opaco, per la stampa di testo, mentre l’altra (di dimensioni triplicate) contiene i colori giallo, magenta, ciano, nero fotografico e la speciale finitura trasparente applicata per ottimizzare la lucentezza delle foto. Quest’ultima si attiva solo quando si usano supporti fotografici Kodak Premium o Ultra, riconosciuti automaticamente dal sensore di rilevamento della carta.
In linea di principio, l’uso di una cartuccia colore di tipo integrato non è un vantaggio per l’utente, in quanto aumenta i costi di gestione per il maggior spreco d’inchiostro rispetto alle soluzioni single-ink. Kodak, invece, pone l’aspetto dei consumabili tra i punti di forza delle proprie unità , dichiarando costi pagina molto contenuti: 2,3 centesimi di euro in monocromatico, 6,9 centesimi di euro a colori e 9,6 centesimi di euro per foto 10×15. Il calcolo è riferito ai risultati dei test di laboratorio sull’autonomia delle cartucce certificati da Quality Logic (www.qualitylogic.com) e conformi allo standard ISO/IEC 24711. A livello software, la multifunzione è controllata dall’applicativo Kodak Home Center, dal quale si configura l’unità  e si governano i processi di acquisizione, copia e stampa di immagini e documenti. Il software incorpora anche un modulo Ocr essenziale e poco brillante sul piano della precisione: nelle prove, infatti, la conversione della pagina di una rivista (acquisita a 300 ppi) in un documento Rtf ha conservato intatto il layout a colonne e la grafica, ma ha fatto registrare un tasso d’errori un po’ elevato, leggermente migliorato aumentando la risoluzione di scansione a 600 ppi.
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Il driver Twain dello scanner include alcune funzioni base per l’ottimizzazione delle immagini, come la regolazione della nitidezza, la rimozione degli occhi rossi, il ripristino del colore e lo strumento di correzione automatica Perfect Touch. Mentre quest’ultimo ha mostrato un’intensità  dell’intervento talvolta eccessiva, l’opzione di ripristino del colore ha prodotto immagini vivaci e più naturali. Manca, purtroppo, il descreening per rimuovere la retinatura dalle immagini acquisite da quotidiani e periodici. Degna di nota, invece, la funzione di riproduzione fotografica, che ha prodotto copie discretamente fedeli sul piano cromatico (a parte un certo eccesso di magenta), con un buon livello di dettaglio e una grana piuttosto fine.
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Nei test delle prestazioni, la Esp•9 si è dimostrata superiore agli altri modelli Kodak finora provati in laboratorio, ma ancora un po’ distante dalle più veloci Mfp inkjet sul mercato. La stampa della batteria di documenti campione è stata completata in 23 min 13 s, contro i 24 min 41 s della EasyShare 5300 e i 27 m 29 s della Esp•3. Ottimo il tempo d’esecuzione (2 m 11 s) della stampa fotografica A4 da Photoshop. Le prestazioni dello scanner sono allineate a quelle di altre unità  della stessa fascia di prezzo. Buona l’efficienza dell’Adf nella gestione degli originali nei test di copia multipla: per il documento campione di 10 pagine, i valori ottenuti sono stati di 6 m 35 s per la copia a colori e di 4 m 18 s per quella in bianco e nero.

Sul versante qualitativo, il testo ha mostrato una buona leggibilità , con caratteri definiti e solo leggermente irregolari ai bordi. Le font di piccole dimensioni sono apparse un po’ meno precise, mentre nei caratteri di grandi dimensioni o in grassetto il nero pieno è parso uniforme e compatto. Nel test di CorelDraw, la scala dei grigi ha mostrato una buona neutralità , il pattern al 50% di nero è stato riprodotto senza imperfezioni e le linee da un punto sono state tracciate con una buona precisione e uniformità .
eps9voto.pngA livello fotografico, l’unità  di Kodak ha raggiunto risultati apprezzabili sul piano della resa cromatica e del livello di dettaglio. Le stampe su carta Kodak Premium Photo Ultra High Gloss da 280 g/mq si sono distinte per la naturalezza dei colori, non molto brillanti ma comunque naturali e gradevoli. L’elevato spessore e la lucidità  della carta hanno contributo positivamente ai risultati, ottenuti con facilità  in totale automatismo (riconoscimento della carta e impostazione della massima risoluzione). L’unica scelta lasciata all’utente riguarda l’attivazione della modalità  avanzata di posizionamento dei punti, che migliora la qualità  finale dell’elaborato analizzando la disposizione dei punti di ogni singolo colore ed elaborando la successione ottimale di emissione delle microgocce d’inchiostro. Questa modalità  di stampa è disponibile solo per copie senza bordo su carta Kodak Premium Ultra o Professional Gloss e penalizza i tempi di esecuzione: nelle immagini 10×15 di test, per esempio, i valori registrati sono stati, rispettivamente, di 1 m 32 s contro 44 s. A un primo esame le immagini sono apparse pressoché identiche e solo attraverso ingrandimenti abbiamo notato i miglioramenti, che non valgono a nostro parere l’attesa prolungata.
In conclusione, la Kodak Esp•9 è una multifunzione facile da usare e di buon livello. La scelta del produttore di semplificarne l’uso riducendo il numero di controlli manuali o di impostazioni avanzate potrebbe penalizzare gli utenti più esperti, ma il vero tallone d’Achille di questo modello è il prezzo di listino elevato, che colloca l’unità  in un segmento di mercato presidiato da modelli concorrenti per diversi aspetti più performanti.