L’ostracismo dell’amministrazione Trump nei confronti di Huawei ha raggiunto una nuova fase, una fase in cui la politica di Washington decise di investire un bel po’ di quattrini per eliminare ogni traccia residua dei prodotti cinesi dal mercato tecnologico a stelle e strisce.
Dopo il voto positivo della Camera dei Rappresentanti, anche il Senato di Washington ha infatti approvato la proposta di legge H.R.4998 – anche nota come Secure and Trusted Communications Networks Act of 2019. La legge istituisce un nuovo fondo da 1 miliardo di dollari, con l’obiettivo specifico di aiutare i piccoli provider locali a sostituire gli apparati di rete prodotti da Huawei e ZTE.
Oltre al morente business degli smartphone, le aziende cinesi sono (o meglio erano) presenti negli USA con i dispositivi di connettività usati dagli ISP di piccole dimensioni grazie a una certa convenienza economica rispetto alla concorrenza. La proposta H.R. 4998, che ora aspetta solo la (prevedibilissima) firma di Donald Trump per diventare legge federale, chiude anche questa “falla” nella messa al bando totale di Huawei negli USA.
La nuova norma non cita espressamente il colosso di Pechino o ZTE come “vittime” designate del nuovo piano di sostituzione degli apparati telematici, affidando piuttosto alla Federal Communications Commission (FCC) guidata da Ajit Pai il compito di stabilire una “lista nera” di aziende da mettere fuori mercato.
In tal senso, la FCC ha già avviato un’iniziativa che mira a raccogliere dati sull’effettivo utilizzo di tecnologie cinesi da parte degli ISP locali. Nel peggiore dei casi, il miliardo di dollari di aiuti già stanziati dal Congresso potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le spese necessarie.