L’interno mostra la solita organizzazione ben curata propria delle schede madri Shuttle, con quattro slot di memoria (anche se il massimo si ottiene con configurazioni triple channel e tre moduli), e due connettori di espansione Pci-Express X16 2.0 completi che possono operare (con schede con occupazione di un singolo slot) anche in modalità AMD CrossFire o Nvidia SLI. Un’ulteriore possibilità di espansione è data dalla presenza di un piccolo connettore mini Pci Express 1X adatto all’installazione di moduli Wi-Fi di derivazione notebook, fornendo la connettività wireless assente in origine.
Le connessioni posteriori non mancano. Sono infatti presenti otto porte Usb 2.0, due Rj-45 gigabit Ethernet, cinque jack per l’audio multicanale e, nella parte alta, un’uscita ottica. Completano il tutto una eSata e un connettore che permette di alimentare un normale disco Sata esterno.
Interessante il comparto di archiviazione che, migliorando quanto offerto in precedenza, propone due connettori Sata II da 3 Gbit/s e due ben più performanti Sata 3 da 6 Gbit/s, adatti soprattutto a sfruttare la potenza bruta propria degli Ssd di ultima generazione. Le periferiche di archiviazione vanno installate all’interno dell’apposito cestello a incastro posizionato nella parte alta del case. L’operazione è nel complesso piuttosto semplice e immediata.
Il centro è occupato dal socket sovrastato da un dissipatore composto da quattro heatpipe che convogliano il calore verso un radiatore posto sul retro che, attraversato dal flusso d’aria di una ventola collocata strategicamente, si occupa di rimuovere il calore in eccesso e spingerlo verso l’esterno. Nei nostri test, pur utilizzando un processore particolarmente esigente in termini energetici e di raffreddamento (una Cpu Intel Core i7 980X six core da 3,33 GHz che in Turbo Boost raggiunge i 3,6 GHz), la ventola ha saputo contenere efficacemente rumore e temperatura d’esercizio, con rari aumenti della velocità di rotazione e conseguente rumorosità .