Tra gli ultimi dispositivi Amazon arrivati in Italia e dedicati alla smarthome spicca il nuovo Echo Studio. Insieme a questo modello che punta tantissimo sulla qualità audio trovate un Echo aggiornato (siamo alla terza generazione), un nuovo Echo Dot con orologio integrato e il piccolo Echo Flex che può essere installato anche negli angoli più angusti di casa.
La marcia di Amazon nel settore della casa intelligente con assistente vocale non sembra conoscere pause. Il primo anno di Alexa in Italia è stato un successo e il numero di dispositivi Echo installati è in continua crescita; il merito va anche alla strategia di diversificazione adottata da Amazon: tanti modelli diversi tra loro e con prezzi che vanno da poche decine di euro fino a poco più di 200 euro.
Echo Studio
Potreste pensare al nuovo Echo Studio come a un Echo Plus sottoposto a una cura di steroidi, ma oltre alle maggiori dimensioni – altezza di 206 mm, diametro di 175 mm e peso di circa 3,5 kg – c’è molto di più. Amazon prova a catturare l’attenzione degli utenti alla ricerca di un’esperienza e di una qualità di ascolto superiori a quelle offerte finora.
All’interno della scocca cilindrica dell’Echo Plus sono presenti più diffusori: tre altoparlanti midrange da 2 pollici (51 mm), un tweeter da 1 pollice (25 mm) e un woofer da 5,25 pollici (133 mm). Il tweeter è frontale (front firing) mentre il woofer rivolto verso il basso (down firing) è abbinato a una doppia feritoia che dovrebbe migliorare l’effetto dei bassi; per quanto riguarda i driver midrange, due sono disposti sui lati (side firing) in modo diametralmente opposto, mentre il terzo è collocato sulla faccia superiore (up firing) all’interno dell’anello luminoso presente su tutti i dispositivi Echo. Questa disposizione, combinata con il sistema di equalizzazione automatico è in grado di dare spazialità all’audio. L’Echo Studio supporta infatti le tecnologie Dolby Atmos e Sony 360 Reality Audio per riprodurre audio in modalità 3D.
Tutto perfetto? Ancora no. Sebbene la qualità di un singolo Echo Studio sia di per sé notevole, solo con una coppia di questi dispositivi abbinati in modalità stereo è possibile ottenere un audio davvero avvolgente. Un solo Echo Studio, pur elaborando e riproducendo il segnale in modalità 3D non riesce a fornire un corretto effetto stereofonico. Nel complesso la qualità è elevata, soprattutto se si pensa che questo dispositivo costa 199,99 euro.
Una delle peculiarità dell’Echo Studio consiste nell’utilizzo del set di microfoni integrati – gli stessi utilizzati per interagire con Alexa – per catturare i rimbalzi audio ambientali e regolare di conseguenza l’equalizzazione, la separazione e il ritardo dei segnali sui diversi diffusori per ottenere un effetto audio ideale. L’equalizzazione tiene conto anche dei suoni di differenti stili musicali: se passate dalla musica rock o pop a quella sinfonica l’Echo Studio calibrerà l’equalizzazione in modo adeguato. Per utilizzare la funzione di regolazione continua è ovviamente necessario che i microfoni del dispositivo siano abilitati. Il sistema di diffusori scelto produce bassi pieni e corposi che però in alcuni casi tendono a essere eccessivamente prepotenti.
Il tweeter fa il suo lavoro, ma quando si utilizza un solo Echo Studio la provenienza degli alti più incisivi risulta molto evidente, riducendo l’effetto complessivo della spazialità del suono. I tre midrange si comportano abbastanza bene, ma il risultato dipende molto dalla traccia sorgente. Utilizzando Amazon Music HD con tracce audio ottimizzate per l’audio 3D l’ascolto è piuttosto piacevole, mentre se si riproducono tracce stereo pure potreste rimpiangere l’assenza di un secondo dispositivo di diffusione che permette di separare in modo corretto i canali destro e sinistro. Il tallone di Achille di questa soluzione è che il prezzo di due Echo Studio diventa impegantivo e che rispetto a sistemi home theatre o Hi-Fi mancano ingressi audio per sorgenti differenti dallo streaming.
Echo Studio e Fire TV Stick
Uno dei punti di forza dell’Echo Studio risiede nella possibilità di impostarlo come uscita audio per un dispositivo Fire TV Stick o Fire TV Stick 4K: il servizio Prime Video offre contenuti con supporto Dolby Atmos e l’esperienza di visione risulta molto appagante, soprattutto se siete abituati al solo audio dell’apparecchio Tv. Quando abbinato a una Fire TV Stick è possibile regolare la sincronia tra video e audio in modo da eliminare eventuali latenze dovute alla comunicazione attraverso la connessione Wi-Fi. L’Echo Studio può essere utilizzato anche come diffusore Bluetooth o in caso di necessità può essere collegato a una sorgente audio attraverso un cavo analogico mini jack da 3,5 mm o in modalità ottica. In quest’ultimo caso l’esperienza di utilizzo non è stata delle migliori.
Il dispositivo integra sette microfoni con cancellazione del rumore e quattro tasti fisici: due per la regolazione del volume, uno per l’attivazione manuale di Alexa e uno per l’esclusione elettrica del microfono. L’Echo Studio integra anche un hub Zigbee, lo stesso che trovate sugli Echo Plus e Echo Show. Questo componente permette di creare un nodo al quale possono essere collegati dispositivi per la casa intelligente compatibili con questo standard, come lampadine, prese elettriche, sensori e interruttori. L’hub integrato permette di gestire molti dispositivi senza la necessità del gateway proprietario del produttore, ma spesso si perdono alcune funzioni di controllo avanzate. I dispositivi collegati con l’Echo Studio possono essere gestiti all’interno dell’app Amazon Alexa e attraverso i comandi vocali, ma senza il gateway proprietario potreste perdere il controllo di alcune funzioni.
Sul fronte della connettività l’Echo Studio integra un controller Wi-Fi dual-band compatibile con reti 802.11 a/b/g/n/ac da 2,4 e 5 GHz; non sono supportate reti Wi-Fi ad hoc e nemmeno lo standard Wi-Fi 6 (802.11ax). Sul fronte Bluetooth troviamo la compatibilità con Advanced Audio Distribution Profile (A2DP) per lo streaming di contenuti audio da un dispositivo mobile a Echo Studio o da Echo Studio a un secondo altoparlante Bluetooth. Il supporto Audio/Video Remote Control Profile (AVRCP) permette di controllare tramite comando vocale i dispositivi mobili connessi. Gli altoparlanti Bluetooth che richiedono un codice pin non sono compatibili.
Le novità di Alexa
Prima di andare oltre desideriamo però sottolineare alcune funzioni aggiunte alle capacità di Alexa. I recenti aggiornamenti apportati alle capacità di Alexa permettono di regolare la velocità della voce dell’assistente virtuale in modo che sia possibile chiedere ad Alexa di parlare più lentamente o più velocemente scegliendo tra sette alternative: la velocità standard, quattro modalità più veloci e due più lente. È sufficiente dire “Alexa, parla più lentamente” o “Alexa, parla più velocemente” per regolare il ritmo della voce; con il comando “Alexa, parla a velocità normale” viene reimpostata la velocità standard. Alexa può anche sussurrare e questa modalità si attiva quando si impartisce un comando sottovoce; in questo modo potete interagire con l’assistente virtuale senza svegliare chi sta accanto. Ancora, è possibile chiedere ad Alexa che cosa ha sentito per verificare che l’assistente virtuale abbia correttamente intercettato la richiesta fatta; entro la fine dell’anno sarà anche possibile chiedere “Alexa, perché hai fatto questo?” per ottenere una breve spiegazione sull’ultima azione dell’assistente virtuale.