Torniamo ad occuparci di robotica, prendendo in considerazione un nuovo successo ottenuto nel nostro paese da parte di tutti quegli operatori che si impegnano nello sviluppo di robot. Questa volta, è l’Istituto Italiano di Tecnologia – in collaborazione con l’azienda americana Moog – ad aver dato vita a un nuovo laboratorio per lo sviluppo di una nuova macchina.
Stiamo parlando di un robot autonomo – il cui nome è HyQ2Max – contraddistinto dal fatto di essere quadrupede e che, nelle intenzioni dei progettisti, dovrebbe essere messo a disposizione di tutti quegli operatori umani (come per esempio vigili del fuoco o protezione civile) che siano chiamati a svolgere il proprio compito in contesti difficili, dove vi siano rischi per l’incolumità .
HyQ2Max fungerebbe quindi da supporto all’attività svolta dalla persone o, nei casi più estremi, potrebbe essere impiegato appunto per evitare che gli operatori umani possano subire incidenti o comunque esporsi a pericoli troppo elevati.
Al centro di questo importante progetto che permette all’Istituto Italiano di Tecnologia di mettere a disposizione del mondo civile – al di fuori dei classici ambienti di laboratorio – i robot, si trova la piattaforma robotica HyQ concepita dagli ingegneri della divisione Advanced Robotics dello stesso IIT, nonché l’attuatore integrato sviluppato da Moog, che garantirà il controllo delle “articolazioni” del robot soprattutto sui terreni impervi.
HyQ2Max – che rappresenta la seconda generazione del robot HyQ di IIT – è contraddistinto da un peso pari ad 80 chili, è dotato come detto di 4 “arti” (zampe), ben 12 articolazioni che ne rendono ancor più flessibili i movimenti, è caratterizzato da un particolare rivestimento di kevlar, può muoversi “trottando” a 2 m/s e, infine, riesce ad individuare e scavalcare eventuali ostacoli.