All’interno delle strutture ospedaliere dell’Università di Oxford, secondo quanto riporta la BBC, un sacerdote settantenne – Bill Beaver – è stato sottoposto ad un’operazione all’occhio durante la quale, per la prima volta al mondo, si è fatto ricorso all’uso di un robot controllato ad un chirurgo per compiere il delicato intervento.
Grazie all’impiego del robot Preceyes – realizzato in Olanda, presso la Eindhoven University of Technology – è stato infatti possibile rimuovere una membrana dello spessore di un centesimo di millimetro dall’occhio del reverendo, con il chirurgo che attraverso l’impiego di un joystick e un touchscreen, è stato in grado di controllare in maniera accurata l’utilizzo di un ago di dimensioni piccolissime, operativo all’interno dell’occhio.
Attraverso un microscopio, quindi, è stato possibile monitorare in maniera impeccabile ogni singolo movimento, compiuto da Preceyes per il tramite di sette differenti motori – l’uno indipendente dall’altro – che peraltro permettono di neutralizzare eventuali errori nei movimenti dovuti dal tremolio delle mani, garantendo in questo senso una perfezione di altissimo livello durante l’intervento, anche a tutela della salute del paziente.
Nel caso del sacerdote, la macchina si è dovuta occupare di rimuovere una membrana cersciuta nell’occhio, in grado di esercitare una pressione al punto tale da bucare la retina, danneggiando la capacità visiva. È interessante notare come l’intervento abbia impedito di causare emoraggie alla retina, sollevandola senza conseguenze.
Oltre a questo test, Preceyes sarà usato in seguito per altri dodici interventi, per esaminare anche la possibilità di usare il robot per eseguire iniezioni di liquido al di sotto della retina, per esempio nel caso di terapie con cellule staminali.