La nuova frontiera della robotica e dei device, passa immancabilmente per la declinazione in chiave “wearable”. Un buon esempio di questa evoluzione ce lo offre un robot tutto italiano, Smooti, che è un indossabile realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in partnership con TIM, il cui scopo è quello di offrire un monitoraggio sugli sforzi e i movimenti fisici (muscoli e scheletro) compiuti dai lavoratori.
Attraverso l’utilizzo di questo robot indossabile è possibile gestire in maniera più efficiente e puntuale l’analisi del rischio in rapporto allo svolgimento dei lavori da parte delle persone, proprio perché Smooti – acronimo che sta per Sforzo Muscolare Operatori TIM) grazie ad una serie di fasce e di sensori posizionati in maniera strategica su ogni parte del braccio, consente di tracciare l’attività svolta dalle persone.
Il robot va posizionato sul dorso della mano, sull’avambraccio in concomitanza con il polso e sulla porzione di braccio posta sopra al gomito: in questo modo, è possibile – dopo un’analisi – correggere eventuali gesti scorretti, consentendo peraltro anche al personale sanitario di prendere visione di una serie di dati scientifici da utilizzare per valutare eventuali problematiche fisiche del lavoratore.
Smooti – personalizzato in due versioni differenti – è stato messo a disposizione per una sperimentazione che ha coinvolto lavoratori attivi presso la TIM e nel settore della grande distribuzione e la ristorazione. Secondo i promotori del progetto, il robot indossabile dovrebbe entrare in produzione – e poi essere lanciato sul mercato – entro i prossimi 18 mesi, rappresentando un passo avanti nel campo della biomeccanica occupazionale.