Pensato per i professionisti, il nuovo Ssd OCZ raggiunge prestazioni superiori a 700 MB/s.
Anteprima di Davide Piumetti
Articolo tratto da PC Professionale 241 di aprile 2011
Il mercato dei dischi allo stato solido, finalmente protagonista della scena dopo anni di promesse prontamente disilluse, è stato caratterizzato fino a ora da soluzioni dedicate prevalentemente al mercato consumer di fascia più alta. I moderni Ssd, realizzati all’interno di involucri di dimensioni standard di 2,5 pollici, adatti all’utilizzo sia in ambito notebook sia desktop o server, hanno però delle limitazioni fisiche alle loro reali potenzialità .
Tutti questi modelli utilizzano infatti la connessione Sata, perfetta per il mercato consumer ma a volte limitante quando velocità di trasferimento dati e numero di Iops sono i parametri principali per definire la bontà di un prodotto. In alcuni ambiti industriali produttivi, nella generazione di contenuti ad alto impatto su disco o nella gestione di un enorme numero di accessi concorrenti a database di ogni tipo i tradizionali Ssd hanno un impatto inferiore alle loro reali potenzialità . Per questi casi OCZ, ormai leader del settore nella produzione di dischi allo stato solido (tanto da aver abbandonato il suo storico core business delle memorie Ram per concentrarsi completamente sugli Ssd), propone Revodrive, un nuovo sistema di archiviazione che permetterà ai professionisti di raggiungere prestazioni finora relegate a sistemi da decine di migliaia di euro.
Il “disco allo stato solido” Revodrive è in realtà una scheda con connettore Pci Express 4X dotata di controller SandForce 1200 e celle flash di produzione Intel a 34 nm, i migliori presenti oggi sul mercato. La scheda non necessita di alcuna alimentazione addizionale, potendo vantare un consumo massimo di soli 8,3 watt, e ha dimensioni tali da poter essere installata in qualunque sistema o workstation in commercio dotato di un connettore Pci Express libero.