Patriot entra nella fascia più alta degli Ssd con una soluzione evoluta e lancia la sfida ai migliori modelli sul mercato.
Anteprima di Davide Piumetti
Articolo tratto da PC Professionale 246 di settembre 2011
Patriot Memory è stata per lunghi anni uno dei più attivi produttori nel settore delle memorie ad alte prestazioni. È dunque estremamente naturale la sua evoluzione in un mercato come quello degli Ssd, affollato ultimamente dai maggiori produttori di memorie Ram grazie alle loro capacità e conoscenze nel settore.
Patriot, dopo essere entrata nel mercato nel 2009 con i dischi Torqx con controller Indilinx come la maggior parte della concorrenza ha coraggiosamente acceso la competizione con gli avversari lo scorso anno con i dischi Torqx 2 basati sul controller Phison, novità assoluta in grado di regalare buone prestazioni generali ma che, commercialmente parlando, è stato superato dai velocissimi SandForce.
Per questa nuova generazione Patriot si è di conseguenza rimboccata le maniche, proponendo una nuova famiglia di Ssd basata proprio sul controller più in voga al momento, in grado di offrire le prestazioni più avanzate grazie anche al supporto della connessione Sata 3: il SandForce serie 2200. Il disco così creato prende il nome di Wildfire, utilizza il rinomato SandForce 2281 e si pone secondo l’idea del produttore al top del mercato. Il prodotto indica in 555 Mbyte/s la velocità di lettura sequenziale e in 520 Mbyte/s la scrittura. Le prestazioni in ambito casuale, vero ago della bilancia negli Ssd di nuova concezione, sono fissate a 85.000 Iops per le scritture casuali di file da 4 Kbyte.
Il disco si presenta esteticamente come un normalissimo Ssd, il case metallico è di buona fattura e contribuisce attivamente allo scambio termico delle celle verso l’esterno. Il raffreddamento è di conseguenza ottimale, anche se, per la verità , il disco scalda talmente poco che il tutto risulta quasi irrilevante. All’interno trovano posto il controller già citato e le 16 celle di memoria di produzione Toshiba disposte equamente su ogni lato del Pcb. Il disco supporta tutti i più recenti standard di gestione Ssd: Trim, per mantenerne inalterate le prestazioni nel tempo, criptazione Aes a 256 bit dei dati e correzione Ecc degli errori. Nella confezione è incluso anche un adattatore per slot da 3,5 pollici, che rende il disco adatto al montaggio anche su desktop tradizionali.
Le prestazioni offerte da questo Wildfire sono in linea con le aspettative, il disco, utilizzando lo standard di connessione Sata 3, ottiene velocità di trasferimento eccellenti sia in lettura sia in scrittura sequenziale, con 556 e 511 MByte/s. In ambito casuale, quando si tratta di lavorare con file sparsi per il disco, le prestazioni decrescono leggermente, attestandosi comunque su livelli molto alti in lettura e scrittura con file da 2 Mbyte e 512 Kbyte (circa 520 Mbyte/s in lettura e 480 in scrittura) e con valori prossimi a 100 Mbyte/s con file da 4 Kbyte; valori che pongono il disco ai vertici della categoria. Questi dati, da cui derivano le Iops su file da 4 Kbyte, mostrano come in ambito sequenziale il disco riesca a eseguire circa 80.000 operazioni al secondo in lettura e in scrittura. Con dati sparsi casualmente i valori calano, mantenendosi comunque a valori elevati, di 26.500 e 23.000 Iops. I nostri test restituiscono un valore inferiore alle 85.000 Iops promesse, ottenibili solo con dati sequenziali.
I risultati sono comunque al di sopra della media del settore. Il disco entra sul mercato in un momento delicato, in una fase di transizione che sta portando i dischi di fascia media a prezzi sempre più competitivi e quelli di fascia più alta a prestazioni che fino a poco tempo fa era difficile immaginare. Un ottimo prodotto che si scontra ad armi pari con una concorrenza molto agguerrita.