Il controller SandForce entra nei dischi Intel per offrire elevate prestazioni grazie a un firmware proprietario che ne migliora le potenzialità .
Anteprima di Davide Piumetti
Articolo tratto da PC Professionale 253 di aprile 2012
Intel è stata una delle prime aziende a puntare fortemente sulla tecnologia allo stato solido. I dischi X25-M di prima e seconda generazione sono infatti stati definiti spesso come i migliori sul mercato, andando a posizionarsi nella fascia più alta e offrendo prestazioni eccellenti in ogni ambito. Con la terza grande generazione degli Ssd commerciali, nata con l’arrivo dei primi controller Sata 3, Intel si è però trovata spiazzata. I primi due dischi della nuova generazione, i modelli 510 e 320 (con la serie 500 per la fascia media e la 300 posizionata più in basso), non hanno ottenuto il medesimo successo dei precedenti. Il motivo? Una concorrenza agguerrita e un controller rivale che, attualmente, si dimostra continuamente il migliore sul mercato.
Il primo disco Intel di questa generazione (il modello 510) adottava infatti un controller Marvell mutuato dalla stretta collaborazione esistente tra Intel e Micron, che ha internamente prodotto un Ssd dalle ottime prestazioni con il marchio Crucial, il disco m4 di cui abbiamo parlato più volte. Il modello Intel ne riprendeva le caratteristiche essenziali, non riuscendo dunque a pareggiare i modelli dotati dell’ottimo SandForce 2281. Intel ha di conseguenza modificato la propria strategia e, seguendo la filosofia del “se non puoi batterlo, fattelo amico”, ha realizzato un nuovo modello, battezzato 520, dotato proprio del controller SandForce.
Il disco è offerto dal produttore statunitense in una grande varietà di modelli, con capacità che vanno da 60 a 480 Gbyte passando per i canonici 120 e 240 Gbyte con la variazione sul tema (difficile da trovare in altri produttori) di un modello da 180 Gbyte. La velocità ottenibile dipende anche dalla capacità utilizzata e dal numero di celle in parallelo adottate, ma raggiunge al massimo i 550 Mbyte/s in lettura e i 520 Mbyte/s in scrittura.
Il controller è come detto il SandForce 2281, mentre le celle di memoria sono ovviamente di produzione Intel e sono di tipo sincrono rispondenti allo standard ONFi 2.2. Sul disco da 240 Gbyte che abbiamo provato sono presenti 16 celle da 16 Gbyte ciascuna, ognuna delle quali costituita da due die sovrapposti e prodotta a 25 nm.