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Test: Dac Schiit Loki / Asgard

Redazione | 30 Dicembre 2014

Asus Audio

Recensire in modo conciso due prodotti Schiit è impresa ardua, soprattutto se si aggiunge la necessità  di tracciare un breve […]

Recensire in modo conciso due prodotti Schiit è impresa ardua, soprattutto se si aggiunge la necessità  di tracciare un breve profilo dell’azienda, indispensabile per introdurre l’argomento sotto la giusta luce. Schiit Audio, in sintesi, rappresenta il sogno americano nella sua realizzazione più classica e concreta: due personaggi del calibro di Jason Stoddard (ex vice presidente e progettista della Sumo) e Mike Moffat (il fondatore di Theta e Theta Digital) che uniscono le loro esperienze e, nell’immancabile garage di casa (una storia già  sentita) progettano e si mettono a costruire nuovi apparecchi audio: nasce così, nel 2010, un’azienda il cui nome – che si presta a facile ironia nella pronuncia anglosassone – è un capolavoro di umorismo e marketing. A detta degli stessi fondatori, la Shiit Audio vede la luce come la più improbabile delle start up. Con alcune caratteristiche di base: nessun aiuto economico esterno, niente crowdfunding, nessun impiegato tranne i due fondatori, vendita diretta, costruzione e materiali rigorosamente “made in Usa” e produzione di prodotti ben suonanti ma poco costosi.

Il Loki in prova è un prodotto unico al momento: un Dac Usb che tratta esclusivamente i Dsd, collegabile in cascata a un eventuale Dac preesistente per gestire tutto il flusso digitale oppure da usare in modalità  esclusiva con software adatti (Audirvana, Foobar, JRiver, Pure Music, HQ Player) per riprodurre Dsd nativi e convertire al volo i Pcm in Digital Stream Direct. Il dispositivo è compatto e leggero, dispone di due led frontali di accensione e aggancio del segnale più un selettore per il bypass e, sul pannello posteriore, di porta Usb (che fornisce anche l’alimentazione) e ingressi/uscite analogiche con connettori Rca dorati.

Schiit-Asgard2

Asgard 2 lavora in classe A per la massima resa sonora.

La messa in funzione non è difficile, ma richiede alcuni passaggio quali l’installazione dei driver scaricabili da sito e la configurazione dei programmi di riproduzione audio, seguendo il dettagliato tutorial presente sul sito del produttore. Collegato all’impianto stereo di riferimento, il Loki ha esibito prestazioni davvero convincenti su tutti i fronti: dinamica, impatto, bassi vigorosi e controllati, perfetta transizione verso la gamma media, frequenze medio alte riprodotte in maniera cristallina ma con quel grado di rotondità  che caratterizza i Dsd e non determina mai alcuna fatica d’ascolto. Ottima la ricostruzione prospettica, con strumenti e voci ben differenziate, soprattutto quelle femminili riprodotte con ammirevole realismo.

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