Solida, economica, griffata, ha tutto quel che serve in poco spazio e include la licenza di Cubase Le Ai Elements.
Nell’affollato mercato delle schede audio Usb 2In/2Out distinguersi è sempre più difficile, ma Steinberg sembra proprio esserci riuscita con la piccola UR22.
Sono tre le caratteristiche di questa scheda che la rendono particolarmente interessante: la qualità costruttiva, la frequenza di campionamento supportata e il prezzo di listino. Basta prenderla in mano per capire che si tratta di un prodotto di fascia professionale. Pesa ben 1 kg nonostante le dimensioni contenute e ha un telaio interamente di metallo bicolore grigio/nero.
Tutti i controlli sono sul pannello frontale, leggermente rientrato rispetto al parallelepipedo della scheda stessa. Qui troviamo i Gain per i due ingressi, le due manopole per il controllo del volume di output e quello della cuffia, la consueta manetta Mix per scegliere la percentuale di miscelazione tra suono diretto delle sorgenti e suono elaborato dal software Daw sul Pc e un pulsante per attivare sull’ingresso 2 la modalità ad alta impedenza dedicata a chitarre e bassi. Solo il piccolo interruttore del Phantom 48V è collocato sul retro, forse per evitarne l’inserimento accidentale. Sempre sul frontale si trovano i due ingressi (che adottano connettori Neutrik Combo in grado di accettare sia spine jack sia Xlr), l’uscita cuffia di tipo jack stereo, due led di Peak (che indicano quando il segnale in ingresso di una delle due sorgenti va in saturazione), un led che segnala l’attivazione dell’alimentazione 48V e uno – bianco – che si accende quando la scheda è collegata alla porta Usb del computer. Sul retro troviamo invece le due uscite (1/2 oppure L/R) di tipo jack bilanciato, i connettori Midi In/Out e la presa Usb, che è anche l’unica fonte d’alimentazione.
➤ Le caratteristiche tecniche: Steinberg Usb UR22
Il prodotto è fornito con un Cd-Rom che contiene solo i driver e il manuale in più lingue, italiano compreso. In realtà , con l’acquisto dell’interfaccia si ottiene anche una licenza d’uso per il software Daw (Digital audio workstation) Cubase Le Ai Elements 6: l’applicazione deve essere scaricata da Internet utilizzando il codice presente nella confezione. Questa scelta è un po’ controversa: da un lato garantisce di avere sempre la versione più recente, dall’altro penalizza chi non ha una connessione a banda larga, visto che il download pesa ben 500 Mbyte. Cubase è giunto da poco alla versione 7, ma nel momento in cui scriviamo l’edizione Elements è ancora ferma alla release 6. I limiti a livello di numero di tracce nell’upgrade probabilmente non cambieranno – massimo 32 tracce audio, 48 Midi, 16 strumenti virtuali – ma un avviso sul sito di Steinberg segnala che la nuova versione permetterà di sfruttare la frequenza di campionamento massima dell’UR22 (192 kHz/24 bit), limitata a 96 kHz/24 bit in Cubase Elements 6. Per provare la scheda a 192 kHz nei nostri test abbiamo utilizzato il Daw Reaper.
I preamplificatori in dotazione sulla UR22 sono i D-Pre di Yamaha, società proprietaria della stessa Steinberg. Nelle prove si sono comportati bene, risultando privi di distorsioni o rumori di fondo. La scheda, naturalmente, include anche i driver Asio, utilizzabili all’interno di qualsiasi Daw compatibile.
Il pannello di configurazione è semplice e funzionale: permette di selezionare la frequenza di campionamento e la dimensione del buffer, variabile secondo la frequenza selezionata. Per esempio, a 44,1 o 48 kHz il buffer minimo è 64 campioni, il massimo 2.048, mentre alla frequenza più elevata (192 kHz) il minimo è 256 campioni e il massimo 8.192. La latenza reale che si ottiene dipende, come sempre, non solo dalla dimensione del buffer (che dev’essere la più piccola possibile), ma anche dalle specifiche del computer. Fortunatamente, l’uso della regolazione Mix rende questo parametro meno importante per chi vuole ridurla al minimo per registrare sopra una base o altre tracce.
Con l’UR22, Steinberg ha realizzato una scheda economica e portatile che può essere utile in molte situazioni. Grazie al supporto a una frequenza di campionamento così elevata, cantanti, chitarristi, tastieristi e bassisti possono prenderla in considerazione anche per registrare in autonomia qualche traccia da portare poi a uno studio professionale per realizzare una demo o un Cd-Audio.
Filippo Moriggia