Nelle prove in laboratorio, l’unità ha rivelato tre doti incontestabili: l’elevatissima qualità di stampa, la compatibilità con un’ampia gamma di supporti fotografici e per Belle Arti, la coerenza (riproducibilità ) dei risultati. Con questa unità e il plug-in Print Studio Pro è davvero difficile sbagliare.
La velocità di stampa effettiva che abbiamo misurato è stata appena superiore ai valori dichiarati. Per esempio, le copie a colori in formato A4 su carta Canon Luster Professional hanno richiesto da un minimo di 2 minuti e 20 secondi nella stampa con bordi in qualità standard a un massimo di 5 minuti e 10 secondi in modalità senza bordi e alla massima qualità .
Su carta A3 Luster Professional abbiamo cronometrato tempi variabili tra 3 minuti e 14 secondi in qualità standard e 6 minuti e 56 secondi ad alta risoluzione.
In bianco e nero, una copia A3 alla massima risoluzione e senza bordi sulla stessa carta ha richiesto 9 minuti e 4 secondi, contro i 10 minuti e 30 secondi impiegati dalla Pro-10. La velocità , naturalmente, varia anche in funzione del tipo di supporto: con carta A4 Canon Pro Platinum i tempi sono rientrati nell’intervallo tra 3 minuti e 35 secondi (stampa con bordi in qualità standard) e 10 minuti e 16 secondi (stampa senza bordi alla massima qualità ).
Non sempre impostare la massima risoluzione produce risultati visibilmente migliori: a volte, le differenze si apprezzano solo dopo un’analisi molto attenta o a forte ingrandimento dei dettagli, ma sono più difficili da cogliere in condizioni di normale osservazione.
Su carta lucida e semilucida, l’unico piccolo difetto che abbiamo riscontrato è stata la brillantezza superficiale inferiore rispetto a quella delle stampe con gli inchiostri dye della Pro-100, sebbene la finitura di Chroma Optimizer abbia scongiurato il bronzing e gli errori di metamerismo. Per il resto, la qualità generale è risultata molto alta. L’aggiunta dell’inchiostro rosso e dei tre toni di grigio alla serie di colori standard tipici delle inkjet fotografiche in quadricromia estesa ha impattato in misura significativa sulla fedeltà cromatica, sulla definizione e sulla morbidezza delle sfumature su qualsiasi supporto fotografico di buona qualità .
La stampa A4 di riferimento, prodotta nelle modalità profilo Icc, Colore foto e Tonalità lineare, ha confermato la costanza e l’uniformità dei risultati ottenibili: tutte le stampe, esaminate in un ambiente a luce controllata, sono risultate pressoché identiche, perfettamente bilanciate e prive di derive cromatiche. Solo in alcuni ritratti stampanti su carta Pro Platinum abbiamo notato una marginale differenza a favore della modalità Tonalità lineare, che ha reso gli incarnati più luminosi e realistici.
Con carte Fine Art Hahnemà¼hle Photo Rag e Museum Etching, la Pro-1 ha prodotto stampe a colori esemplari, anche in questo caso senza richiedere aggiustamenti particolari.
Come nota a margine, occorre precisare che con questo tipo di supporti il software impedisce la stampa al vivo, imponendo un bordo minimo di circa 3,5 cm, spazio ora ridotto a 3 cm con l’ultimo aggiornamento del firmware.
Anche in bianco e nero abbiamo ottenuto risultati di altissimo livello: grazie al subset d’inchiostri dedicati, l’ammiraglia delle Pixma Pro ha mostrato una marcia in più nell’estensione della gamma tonale, nella profondità del nero, nella totale assenza di granulosità e nella neutralità . E tutto in modo molto semplice, perché i due inchiostri di nero fotografico e opaco (rispettivamente, per supporti lucidi e opachi) sono gestiti autonomamente dal driver senza richiedere interventi all’operatore.
In conclusione, la Pixma Pro-1 ha fornito prestazioni qualitativamente eccellenti, confermando, e anche superando, le nostre aspettative.
Con questo modello, i fotografi professionisti possono contare su uno strumento di lavoro estremamente affidabile e performante.
Marco Martinelli
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